Opel Insignia Opc, la belva mostra le zanne

Opel Insignia Opc, la belva mostra le zanne

di Redazione

31.01.2011 ( Aggiornata il 31.01.2011 09:20 )

A far identificare a prima vista la versione OPC della Opel Insignia, provvedono i particolari profili delle prese d’aria anteriori che vorrebbero richiamare i denti di una tigre. Il riferimento “cattivo” ci sta tutto, perché abbiamo a che fare con un’unità motrice rivista dall’Opel Performance Center, come appunto rivelato dalla sigla, in grado di fornire ben 325 cavalli. Nondimeno, non ci stupiremmo se, anche senza essere amanti del tuning (o magari proprio per questo), ci fosse chi si armasse di bomboletta per “oscurare” questi profili che, specialmente con la carrozzeria nera come nel caso della vettura provata, vanno un po’ a incidere sulla complessiva sobria eleganza della Insignia OPC.
In verità a colpire - o conquistare - di questa Opel è proprio il fatto di come riescano a coesistere il carattere sportivo e quello dell’impiego quotidiano. Dopotutto abbiamo a che fare con la “berlinona” più rappresentativa della Casa di Rüsselsheim. Ebbene, le caratteristiche di confort non vengono tradite nemmeno in questa versione estremizzata: le sospensioni continuano a svolgere efficacemente il loro lavoro e solo il fianco ultraribassato dei pneumatici da 245/40-19 (a richiesta anche 255/35-20) fa avvertire un po’ di più le microasperità del fondo stradale. Né l’ambiente interno presenta carenze da questo punto di vista, per design o dotazione: in particolare i sedili Recaro accolgono in modo avvolgente e anatomico, tanto da aver ricevuto pure dei riconoscimenti dal punto di vista dell’ergonomia. Costruttivamente parlando, si caratterizzano per la scocca a guscio e per il piano di seduta più basso di 15 mm.
Decisivo è pure il motore, e non solo per la potenza: se guardiamo all’utilizzo tranquillo, apprezzeremo sicuramente la grande coppia e il modo in cui viene “rilasciata”. Sembra quasi di avere a che fare con un diesel, ma senza picchi di erogazione. La spinta è corposissima già a regimi “ improbabili” e addirittura possiamo permetterci di cambiare anche 2000 giri prima del limite senza alcun sacrificio nella spinta in avanti. Insomma, il V6 sovralimentato di 2792 cm3 è uno degli elementi più qualificanti, come è lecito aspettarsi da una Opel siglata OPC. Riesce a far dimenticare i 18 quintali e mezzo di stazza di questa Insignia (anche se incidendo sui consumi, accettabili solo a velocità costante) grazie ad una serie di interventi che gli fanno guadagnare 65 cavalli rispetto all’analoga unità motrice della 4x4 Cosmo: in particolare, la pressione del turbo a doppia chiocciola è stata portata a 0,9 bar ed è stato abbinato uno scarico sportivo Remus in acciaio inox; ovviamente la gestione Bosch-Motronic è adeguata di conseguenza.

Restando in ambito meccanico, ricordiamo che a cotanto propulsore è abbinato un cambio manuale a sei rapporti con trazione integrale. Quest’ultima conta su un differenziale posteriore controllato elettronicamente nelle percentuali di bloccaggio. Le sospensioni sono state ovviamente riviste per quanto concerne la rigidità di molle e snodi, ma non soltanto: quella anteriore ha una nuova architettura “hyperstrut” che modifica le geometrie caratteristiche e diminuisce le reazioni al volante. Infine troviamo un impianto frenante con elementi Brembo: le pinze sono a 4 pistoncini e i dischi sono compositi, ventilati e traforati, oltre che più grandi arrivando a 355 mm di diametro. Ecco come, nonostante la stazza, la Insignia OPC si arresta in soli 36,2 metri dai 100 orari.
Abbiamo già visto come le sospensioni siano studiate per non compromettere il confort. Questo vale, però, finché si mantiene la configurazione standard del sistema FlexRide, che permette di scegliere l’assetto in base alla guida. Così in “Sport” otterremo sospensioni più rigide e una diminuzione del rollio; se poi passiamo alla modalità “Opc” il quadrante della strumentazione si illumina di rosso a rivelare che, oltre a tarature sospensive ancora più decise, cambia pure la risposta dello sterzo e dell’acceleratore, ovviamente più diretta. Per avere questa che è la più potente Opel di serie mai prodotta, prevediamo una spesa pari a 39.800 euro; è disponibile anche la versione wagon denominata Sport Tourer, con 1.000 euro, 130 kg e 8 cm in più.


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