Alla guida della Great Wall Voleex C20R

Alla guida della Great Wall Voleex C20R

di Redazione

07.02.2013 ( Aggiornata il 07.02.2013 14:39 )

L’industria dell’auto cinese fa paura: già nel 2012 la produzione interna ha sfiorato i 20 milioni di unità e, secondo gli analisti, nel 2030 supererà quella complessiva di tutto il resto del mondo. In Europa, per ora, di auto cinesi se ne vedono ancora poche, nonostante i prezzi molto intriganti, ma la situazione è destinata a cambiare mano a mano che i loro contenuti miglioreranno e diminuirà la diffidenza del pubblico. Esattamente com’è successo con i giapponesi prima e con i coreani poi. La Great Wall, che è la casa maggiormente impegnata sul mercato italiano, nel 2012 ha piazzato meno di 1000 vetture, tutte pick-up e suv, ma da aprile comincerà a vendere la Voleex che, tanto per cominciare, dovrebbe raddoppiare le vendite del Marchio.

Si tratta di una vettura compatta, lunga poco meno di 4 metri, cioè quanto una Punto, che somiglia molto alla Fiat Sedici, compresa l’altezza da terra di 17 cm, che è quella di una suv nonostante si tratti di un’auto stradale con la sola trazione anteriore. In più c’è la squisitezza delle pinze dei freni rosse, ben visibili attraverso i cerchi. Anche gli interni hanno uno stile piuttosto europeo e gradevole, con un livello di finitura che, pur rimanendo di tipo economico, è superiore a quello visto fin qui sui prodotti cinesi. A parte i cuscini dei sedili molto alti, che possono creare qualche difficoltà ai conducenti di altezza superiore al metro e ottanta nel trovare una posizione di guida soddisfacente, l’abitacolo è confortevole e dietro lo spazio è buona anche per due adulti. Il bagagliaio, invece, è piuttosto piccolo (la Casa dichiara 330/110 litri) però già l’allestimento standard comprende il divanetto sdoppiabile e scorrevole longitudinalmente, che aumenta flessibilità.

La dotazione è proprio il punto di forza della Voleex, certo più del prezzo, che è contenuto ma non straordinariamente basso: la versione base City, offerta a 11.390 euro, offre già cerchi in lega, climatizzatore manuale, sensori di parcheggio posteriori, radio con sei altoparlanti e prese usb/aux, mancorrenti sul tetto, pedaliera in alluminio e altro ancora. La Dignity, per 13.060 euro, aggiunge interni in pelle, tetto apribile elettrico e climatizzatore automatico. In pratica l’unica mancanza di rilievo è l’ESP che, in entrambi i casi, comporta un sovrapprezzo di 650 euro. Il motore – unico – è un 1500 a benzina da 97 cv, silenzioso ma pigro, che assicura prestazioni accettabili (oltre 160 km/h e circa 13 secondi da 0 a 100 km/h). I consumi, durante il nostro primo assaggio, non ci sono sembrati particolarmente contenuti ma la Voleex sarà disponibile, a 1500 euro in più, anche con impianto a gpl prodotto e installato dalla nostra BRC con una bombola da 54 ltri, che è la più grande per questa classe di auto.

L’assetto composto, piacevole e quasi sportivo, sembrerebbe adatto anche a un livello prestazionale maggiore, mentre lo sterzo, con servoassistenza elettrica, ha la pesantezza giusta ma è poco sensibile. I quattro freni a disco fanno il loro lavoro onestamente e la manovrabilità del cambio è allineata a quella della maggior parte delle concorrenti. In autostrada il rumore aerodinamico è abbastanza presente, quello meccanico meno. Per i più diffidenti: la garanzia è di tre anni, i primi due con chilometraggio illimitato.

Saverio Villa


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