E allora facciamoci del male. Il
superbollo, una delle
vessazioni più
ottuse e
controproducenti degli ultimi anni, non è stato
abolito dall'
articolo della legge di Stabilità del 2014.
Avrebbe dovuto esserlo, perché s'è rivelato una
grossa rimessa di danaro per lo Stato italiano.
I fatti ve li abbiamo già raccontati, è sufficiente ricordare che
invece che 168 milioni di introiti previsti, il superbollo s
olo nel 2012 ha provocato mancanti incassi, quindi una perdita, di
140 milioni di euro.
Una bella forbice in negativo, che invece avrebbe potuto aiutare a tappare altre falle, dato che la crisi (e almeno qui non è colpa di nessuno) costringe lo Stato a intervenire per faccende ben più importanti.
Ma tornando al
superbollo, la
tassa sul lusso e sulla potenza decisa dal
Governo Monti rimane operativa. L'articolo della legge di Stabilità per il 2014 destinato ad abolirlo è stato rimosso dal testo definitivo. Si può ipotizzare per non far inalberare alcuni schieramenti politici.
Si tratta di una
scelta contraria ad ogni logica e al pragmatismo. In momenti di grande emergenza (che perdurano) il
buon senso dovrebbe imporre la scelta più diretta, anche quella di optare il male minore, se può essere considerato male la circolazione di auto di grossa cilindrata e potenza.
E invece no. Oltre al
calo di introiti per lo Stato, nemmeno
il crollo di un settore è servito a sensibilizzare. Ovvero il down del -
35% di vendite dei modelli interssati - che per la
maggioranza non sono supercar -
l'azzeramento o quasi del mercato dell'usato del settore, il fiorire di
leasing "furbetti" con targhe straniere (
senza versamento IVA), le radiazioni per far uscire auto (anche nuove) per re-immatricolarle all'estero.
Sarebbe bastato poco, ma anche stavolta solo l'automobile è demonizzata.
Voi che ne pensate?