Incidenti auto, i killer provocano 1000 morti l’anno, le pene sono ridicole

Incidenti auto, i killer provocano 1000 morti l’anno, le pene sono ridicole
Il Secolo XIX approfondisce un tema che purtroppo non è ancora arrivato ad una soluzione

di Redazione

18.03.2015 ( Aggiornata il 18.03.2015 10:42 )

Riprendiamo dal Secolo XIX un interessante articolo a firma di Marco Menduni, che tratta un tema molto delicato, riguardante gli incidenti auto, ovvero la questione delle pene per l'omicidio stradale. L’ultima rilevazione è dell’Istat: in Italia ci sono più di 180 mila incidenti stradali all’anno. Il dato è del 2013: 3.385 morti, più di 250 mila feriti. In Liguria gli incidenti con feriti o morti sono addirittura esplosi tra il 2013 e il 2014: 574 contro 127. L’Istituto superiore di Sanità stima che il 30-35 per cento degli incidenti siano determinati dall’alcol o dalla droga, che causano così mille morti all’anno. Ma la legge sull’omicidio stradale, sbandierata a più riprese dal governo, è impantanata nelle commissioni parlamentari. E c’è chi ipotizza un intervento dell’esecutivo con un decreto. Intanto la Cassazione annulla la condanna a 21 anni per Ilir Beti l’imprenditore albanese che imboccò la A26 contromano e la percorse per oltre 20 chilometri: morirono quattro ragazzi francesi, era il 13 agosto 2011. Lo dicono i giudici: con le leggi attuali il “dolo eventuale”, quell’aggravante che fa assomigliare una tragedia del genere a un omicidio volontario, non è applicabile. Il bulgaro Krasimir Dimitrov, la sera del 22 giugno 2014 a Ravenna, ubriaco al volante della sua Mercedes, investì e uccise sotto gli occhi dei genitori il piccolo Gionatan Lasorsa. Il bambino non aveva ancora tre anni. Il giudice ha parlato di «condotte odiose e più totale disprezzo per la vittima». Ma al condanna è stata di 2 anni e 9 mesi. Dimitrov è già libero. «Stavolta - tuona Giordano Biserni, presidente dell’Asaps, l’Associazione sostenitori ed amici della polizia stradale - gli stessi magistrati hanno sottolineato l’esigenza di una legge specifica. Oggi non c’è, nonostante la voglia l’85 per cento dei cittadini.». Ma che fine ha fatto la nuova legge sull’”omicidio stradale”, più volte sbandierata come in rampa di lancio e sollecitata dal premier Renzi fin dal suo insediamento? È ancora impelegata su un doppio binario: se non morto, molto rallentato.

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