Ford GT, i segreti della supercar

Ford GT, i segreti della supercar
Rientro nel mercato esclusivo e ritorno alle corse, questi i due obiettivi dell’affascinante modello

di Saverio Villa

18.03.2015 ( Aggiornata il 18.03.2015 10:56 )

La Ford non ce la fa proprio a tenere a freno la sua voglia di supercar e di corse, che nel tempo ha cercato di soddisfare non solo operando in prima persona, ma anche ricorrendo ad acquisizioni eccellenti. Ad esempio aveva tentato il “botto” negli Anni ’60 provando ad acquistare addirittura la Ferrari. Operazione poi sfumata a “cose” quasi fatte. Ci ha riprovato negli Anni ’90, accaparrandosi Jaguar e Aston Martin, poi prematuramente sacrificate sull’altare di un risanamento aziendale. Nell’alternanza dei corsi e di ricorsi storici, la Casa di Dearborn adesso è nuovamente in una fase autarchica, ma anche molto energica. Sta lanciando in Europa l’ultima edizione della Mustang, che stavolta ha le carte in regola per piacere anche da questa parte dell’Atlantico, e ha annunciato il programma Performance: un piano quinquennale, al quale collaborano centri studi sparpagliati in varie zone del pianeta per tener conto delle mozioni delle varie culture automobilistiche, che darà origine da qui al 2020 a 12 modelli ad alte prestazioni. Ford GT, i segreti della supercar _2   Il manifesto di questa offensiva è la GT Concept, presentata quasi a sorpresa all’inizio dell’anno al Salone di Detroit e destinata non solo a sfidare su strada Ferrari 458, Lamborghini Huracán, McLaren 650S, Porsche 911 Turbo e via discorrendo, ma anche a riportare il Marchio ufficialmente in pista e, nello specifico, a Le Mans. La nuova GT, infatti, non vuole solo fare leva soprattutto sulla nostalgia, come il modello omonimo prodotto tra il 2004 e il 2006, ma ha pochi richiami retrò alla leggendaria GT40 e contenuti tecnici evoluti e finalizzati all’impiego racing. Facendosene un baffo della tradizione, ad esempio, evita di ricorrere a un lungo e ingombrante V8 e monta dietro i sedili un più compatto V6 biturbo EcoBoost, per il quale vengono dichiarati la bellezza di 600 cv a fronte di una cilindrata di “soli” 3.5 litri. Tra le sue tante peculiarità c’è, tra l’altro, il doppio sistema di iniezione - diretta e indiretta – per ottimizzare l’erogazione e il rendimento in un arco particolarmente ampio di giri.

Ford GT, i segreti della supercar - la plancia

Ford GT, i segreti della supercar _4   La trazione, ovviamente è sulle ruote posteriori e il cambio è un doppia frizione a sette rapporti. La stessa architettura del telaio la dice tutta sugli intendimenti della GT, perché è costituita da una cellula in carbonio alla quale sono fissati due telai in alluminio (ma non rinunciano neanch’essi a qualche componente in carbonio), che reggono sospensioni e meccanica. La “pelle” esterna, invece, è in vetroresina. Per irrigidire ulteriormente l’insieme, i sedili sono parte integrante della struttura della scocca e sono fissi, di conseguenza il conducente deve provvedere alla sintonia fine della posizione di guida regolando volante e pedaliera. Le sospensioni seguono lo schema tipicamente corsaiolo push-rod, con i gruppi molla/ammortizzatore spostati verso il centro dell’auto e collegati alle ruote tramite puntoni, non direttamente al mozzo o ai bracci oscillanti. Le barre di torsione sono attive per adeguare automaticamente l’assetto al genere di guida e al tipo di strada.Completano il quadro i freni carboceramici e i cerchi da 20 pollici con coperture superspecializzate Michelin Pilot Super Sport Cup 2. Come già accennato, a parte qualche doveroso richiamo classico, prevalentemente nella zona anteriore, la linea è modernissima e denota una ricerca aerodinamica approfondita e finalizzata all’uso agonistico. Sia nel muso, sia in coda sono state ricavate canalizzazioni per l’aria e, specialmente nella vista posteriore, la GT mostra soluzioni degne di un prototipo LMP, scarichi alti compresi. E l’ala integrata nella coda è mobile e ha la regolazione automatica per ottenere un’aerodinamica di tipo attivo. L’unica concessione alla leziosità sono le portiere che si aprono a coltello, perché anche l’abitacolo è improntato alla funzionalità estrema e sembra disegnato per le necessità di un pilota: il volante schiacciato nella parte alta e in quella bassa è affollato di comandi e pare quello di una F.1, mentre la strumentazione è costituita da un unico display, di dimensioni piuttosto raccolte ma ad alta densità di informazioni. Ford GT, i segreti della supercar _3   Sull’esile console centrale sono collocati solo il pulsante per l’avviamento, il selettore rotativo della trasmissione e i pulsanti per inserire il “launch control”, per alzare la sospensione anteriore quando occorre affrontare rampe e passi carrai e per intervenire sull’assetto aerodinamico. La GT, con le inevitabili modifiche necessarie per la produzione di serie, arriverà sul mercato l’anno prossimo e comincerà subito anche la sua carriera agonistica, gestita in pista dal team dell’ex pilota americano Chip Ganassi, che sta già sviluppando la versione da corsa del V6 EcoBoost di 3.5 litri nelle gare americane Imsa, montata su un telaio Riley. La Ford GT sarà impegnata per gran parte nelle gare IMSA GT per poi partecipare alla gara di durata più famosa del mondo proprio nel 50° anniversario della prima vittoria a LeMans della Ford, conquistata dalla GT40 MkII guidata da Chris Amon e Bruce McLaren. Per concludere, una curiosità: la Casa americana ha dovuto battezzare la sua vettura GT e non ha potuto utilizzare la ben più evocativa sigla GT40, perché quest’ultima è oggi di proprietà di un piccolo costruttore di Cincinnati specializzato in repliche della vecchia campionessa Ford.

  • Link copiato

Commenti

Leggi auto.it su tutti i tuoi dispositivi

Auto, copertina del meseAuto, copertina del meseAuto, copertina del mese