Concorso di Villa d'Este 2015, Ferrari protagoniste all'asta di Sotheby

Concorso di Villa d'Este 2015, Ferrari protagoniste all'asta di Sotheby
Dalla 250 GT SWB Competizione alla Ferrari 212 Export Barchetta: cinque esemplari da sogno

di Redazione

05.05.2015 ( Aggiornata il 05.05.2015 18:52 )

L'appuntamento è fissato: 23 maggio, Villa Erba. Ad aprire il Concorso d'eleganza di Villa d'Este 2015 sarà l'asta di RM Sotheby, con una scala reale di Ferrari che sono destinate a lasciare il segno sul tabellone delle offerte. Cinque perle del passato, prevalentemente degli anni Sessanta, senza dimenticare la 212 Export carrozzata Touring del 1952. I valori stimati sono milionari, con la palma di più prestigiosa riservata alla Ferrari 250 GT SWB California Spider del 1961, carrozzata da Scaglietti. Sarà il lotto con le potenzialità maggiori e un valore tra gli 11 e 13 milioni di euro. Tanto vale la perfezione delle forme e l'esclusività di una delle 16 prodotte con specifiche italiane. Complessivamente se ne contano 56, prevalentemente destinate al mercato americano, con motore V12 da 3 litri e capace di 280 cavalli, grazie ai tre carburatori Weber e un motore Tipo 168 modificato, aggiornato nelle testate e nelle valvole. L'esemplare che verrà battuto all'asta è stato interamente restaurato nel 2007 ed è un vero pezzo da museo, nel senso stretto del termine, vista l'esposizione al Museo Ferrari. A parte la perfezione delle linee, la modernità della 250 GT SWB California Spider sta negli aggiornamenti sotto pelle, come i quattro freni a disco. Originariamente uscì di fabbrica con la carrozzeria grigio Conchiglia e gli interni in pelle blu, in occasione del restauro venne trasformata in blu scuro e pelle beige. Sarà in buona compagnia, quella della Ferrari 250 GT SWB Competizione, la cui peculiarità è nella carrozzeria in alluminio, lastrata a mano da Scaglietti e pronta per la pista. Manca una valutazione di partenza, nel 2013 un esemplare raggiunse i 6 milioni e 250 mila euro. Appena 45 Competizione prodotte, all'asta va la numero 1 del 1960. Ha un palmares importante il modello, avendo raccolto successi sia a Le Mans che al Tour de France. Scorrendo la barra del tempo indietro di quasi un decennio, si arriva al 1952 della Ferrari 212 Export Barchetta, con carrozzeria Touring, l'ultima prodotta. Ha corso alla Mille Miglia del 1956 e due edizioni di Targa Florio consecutive, 1952 e 1953. Sotto il cofano, il motore Tipo 212, un V12 da 2.5 litri capace di 160 cavalli, alimentato da tre carburatori Weber. Il valore? La stima è tra i 5,5 e i 7 milioni di euro. "Appena" intorno ai 2 milioni di euro è, invece, il valore relativo alla Ferrari 250 GT Cabriolet Serie 2 con carrozzeria Pinin Farina del 1960 e la 250 GT/L Berlinetta Lusso Scaglietti. Entrambe montano il V12 3 litri da 240 cavalli, con cambio quattro marce; se la Serie 2 Pinin Farina si segnala per essere una delle 201 costruite, emblema di eleganza e simbolo della vita mondana delle star negli anni Sessanta - appartenuta per oltre 40 anni a Pierre Sclumberer prima di passare di mano ad altri due proprietari, la GT/L Berlinetta Lusso rappresenta la chiusura della serie delle Ferrari 250. Nasce da una costola della 250 GTO, con la quale condivide il passo corto, da 2 metri e 40 centimetri, mentre stilisticamente c'è una diversa interpretazione della coda Kamm, la coda tronca, dal nome dell'aerodinamico Wunibald Kamm che negli anni Trenta studiò i benefici di un disegno che riduceva gli ingombri delle carrozzerie a goccia, pur replicando gli effetti positivi sulla penetrazione aerodinamica. Ne sono state realizzate solo 350, capaci di accelerare da 0 a 100 km/h in 8" e raggiungere i 240 km/h. Un dettaglio non di poco conto: gli interni sono originali. Fabiano Polimeni

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