Raffreddiamo subito gli entusiasmi: a meno che non abitiate in Finlandia, Giappone, Olanda o Svezia, l'unica possibilità che avrete di agguantare una
Volvo V40 Carbon, la prima con l'ottimizzazione
Polestar, sarà quella di importarla.
Ne verranno realizzati
343 esemplari, caratterizzati da dettagli stilistici unici e una serie di modifiche che ne incrementano potenza, coppia e comportamento dinamico.
Da fine giugno verrà commercializzata con due motorizzazioni, il
turbo benzina T5 e il turbodiesel 2.0 D4.
Dieci cavalli in più per entrambe le versioni, arrivando così a 255 per la T5 e 200 sulla D4, mentre la coppia fa un balzo più importante, 50 Nm nel caso del benzina (da 350 a 400 Nm) e 40 Nm per il diesel (da 400 a 440), resi disponibili ai regimi medi, tra i 1500 e 2500 giri/min sul D4 e tra i 2000 e 4500 giri/min sul T5.
Numerose anche le
ottimizzazioni sulla trasmissione e l'elettronica. Si parte da una maggior prontezza di risposta dell'acceleratore, sia in fase di accelerazione che nei frangenti di rilascio, per proseguire con la
modalità Gear Hold per il cambio automatico, che consente di trattenere il rapporto in curva, evitando la cambiata quando si è in appoggio, per non destabilizzare l'auto. Migliorano anche la rapidità di cambiata e gli innesti.
Difficile immaginare un radicale stravolgimento delle
prestazioni delle quali oggi è capace
Volvo V40 in versione T5 o D4, per cui la velocità massima di 240 km/h e lo zero-cento da 6"3 del 2.0 turbo benzina dovrebbero subire solo un lieve incremento, al pari dei 230 orari e 7"2 in accelerazione della turbodiesel 2.0 D4.
Sul versante del
design, ribattezzare Carbon l'allestimento ha un suo perché evidente: il
tetto sfoggia un
trattamento in fibra di carbonio per un'ampia porzione, lo stesso riservato alle calotte degli specchietti e alla zona terminale dello spoiler. I
cerchi in lega sono anch'essi a contrasto con la carrozzeria, nella misura da
19 pollici. Dentro l'abitacolo, largo ad alcuni particolari "sportiveggianti", come le cinture di sicurezza rosse e il battitacco serigrafato Carbon e in carbon look.
Fabiano Polimeni
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