Ferrari Enzo, all'asta quella di Papa Giovanni Paolo II

Ferrari Enzo, all'asta quella di Papa Giovanni Paolo II
Verrà battuta a Pebble Beach, per la seconda volta dal 2004. Insieme alla Enzo anche una rarissima Ferrari F40 LM

di Redazione

08.06.2015 ( Aggiornata il 08.06.2015 16:33 )

Quale possa essere il valore di una delle 400 Ferrari Enzo costruite, è facilmente immaginabile. Che valore abbia, però, oggi l'esemplare numero 400 è un mistero destinato a esser risolto il prossimo 13 agosto a Monterey, in occasione dell'asta di RM Auction - Sotheby's, che batterà in concomitanza con il Concorso d'Eleganza di Pebble Beach 2015 l'esemplare donato dalla Ferrari a Papa Giovanni Paolo II. L'allineamento perfetto per staccare valori milionari. La Ferrari Enzo in questione è del 2004 e tra i particolari che la caratterizzano c'è la firma del presidente Montezemolo all'interno, dove trovano posto anche i sedili Daytona, mentre Papa Wojtyla diede la benedizione al V12 sotto al cofano. Tutto certificato dalla casa d'asta, che sottolinea come abbia percorso appena 180 chilometri. La storia dell'auto è ricca di aneddoti. Venne donata nel 2004 in occasione di un'udienza concessa da Papa Giovanni Paolo II a dirigenti e piloti della Scuderia Ferrari, però il pontefice volle che venisse messa all'asta per aiutare le vittime dello tsunami nel sud est dell'Asia. Nel 2005 passò sotto il martello di Sotheby's, staccando un valore di 950 mila euro e oggi torna a offrirsi agli appassionati, verosimilmente a una cifra superiore al milione di euro.

In compagnia della F40 LM

Ferrari F40 LM 1994 Ci sarà anche un'altra rarità nell'asta di Monterey, ovvero, una delle due Ferrari F40 LM costruite. L'esemplare è del 1994 e si tratta del modello da corsa sviluppato in Ferrari per correre a Le Mans. Il progetto fu portato avanti dalla casa di Maranello e da Michelotto Automobili, debuttando nel 1989 nel campionato IMSA, guidata da Jean Alesi. Si differenzia dalla F40 "normale" per numerose modifiche, a cominciare dalla veste aerodinamica, proseguendo con l'adozione di turbocompressori e intercooler maggiorati, al pari della pressione di sovralimentazione, portata a 2.6 bar. Arrivò a toccare i 900 cavalli di potenza, cautelativamente ridotti a 720 in gara, abbinati a un corpo vettura che pesava circa 1.050 kg, con declinazioni anche sotto la tonnellata. Zero-cento da 3" netti e velocità massima ben oltre i 350 orari a sintetizzare le prestazioni. Un altro pezzo di storia Ferrari che non avrà difficoltà a trovare un nuovo proprietario. Fabiano Polimeni

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