Mercedes, 30 anni di coupé di lusso

Mercedes, 30 anni di coupé di lusso
Design: ieri e oggi: la 560 SEC del 1985 e l’attuale S Coupè. Così è cambiato lo stile in due auto simbolo

di Redazione

07.07.2015 ( Aggiornata il 07.07.2015 07:09 )

Nell’evoluzione dell’automobile il design è la componente che, essendo visibile, segna meglio di ogni altra lo scorrere del tempo. La nascita e la fine non tanto di mode, che possono essere assecondate nei dettagli, e nemmeno nella sostanza visti i tempi richiesti dallo sviluppo di un nuovo modello, quanto di tendenze che l’automobile spesso è addirittura in grado di anticipare o di creare. Negli ultimi trent’anni lo stile delle automobili è profondamente mutato anche se non si può parlare di vere rivoluzioni. Di qualcosa di analogo, per esempio, al radicale cambiamento che il common-rail ha portato nella motorizzazione diesel consentendo quel processo di downsizing che si è, poi, in parte esteso anche alle dimensioni esterne. Negli ultimi anni, infatti, dopo la crescita smisurata di quasi tutte le auto ad ogni cambio generazionale – una Volkswagen Polo di oggi è lunga più di una Golf 1° serie e l’abitacolo di una Smart ForFour è più spazioso di quello della prima Classe A – il processo si è arrestato e, in alcuni casi, ha addirittura invertito la rotta.
Mercedes, 30 anni di coupé di lusso
  Questo però non vale per tutti i brand, primi fra tutti quelli premium che, anche se hanno ampliato enormemente le proprie gamme spingendosi verso segmenti riservati normalmente ai costruttori generalisti (vedi Audi A1, Bmw Serie 1 e Mercedes Classe A), quando si tratta di modelli al top di gamma non scendono a compromessi. Dalla Stella a tre punte di Mercedes-Benz, per esempio, il cliente della Serie S si aspetta il massimo che un’ammiraglia può esprimere, e non contano consumi addomesticati o coefficienti aerodinamici esasperati ottenuti con enormi investimenti, perché al centro della scelta rimangono le prestazioni (anche se è sempre più difficile verificarle su strada) e il look, che deve distinguersi e distinguere chi guida l’auto.
Mercedes, 30 anni di coupé di lusso
  Lo stesso vale per le due Mercedes-Benz Coupé scelte per questo parallelo, una prova un po’ speciale che vuole soprattutto mettere a confronto il coupè della Classe S che ha debuttato da pochi mesi – probabilmente una delle più belle Mercedes di tutti i tempi - e l’antenata SEC del 1985 (progetto C126, derivata dalla W126 berlina) che, ai suoi tempi, era un sicuro esempio di esclusività. Le auto di Stoccarda, per tradizione, conservano elementi costanti che passano attraverso le generazioni e per lungo tempo i chief designer che si sono succeduti al vertice dello stile della Casa raramente si sono trovati davanti a un foglio veramente bianco. Forse è per questo che Bruno Sacco, direttore del design dal 1975 al 1999, amava più di ogni altra sua creazione la 190, il modello che non aveva antenate, con il quale Mercedes decise di entrare nel mercato delle compatte.
Mercedes, 30 anni di coupé di lusso
  I designer quindi hanno sempre dovuto fare i conti con una tradizione da salvaguardare come elemento distintivo del brand. In comune, la 560 SEC del 1985 e la S 500 Coupè attuale, hanno alcuni particolari, come la stella a tre punte, al centro della calandra, di uguali dimensioni, e, soprattutto, una linea da vere coupè, con carrozzeria a tre porte, come è giusto per auto di questo tipo. Un indice di purezza che sta scomparendo di fronte agli attuali abusi della parola coupè accostata a station wagon e Suv.
Mercedes, 30 anni di coupé di lusso
  La 560 SEC privilegiava l’eleganza e il comfort, con una linea squadrata, filante, con superfici lisce e dimensioni già allora generose (4,93 metri di lunghezza, 1,82 di larghezza, 1,40 di altezza e un passo di 2,84) abbinate a interni di gusto teutonico, addolcito per piacere anche al grande pubblico americano (il cambio era esclusivamente automatico a 4 rapporti), e dotato di dispositivi che per il suo tempo erano all’avanguardia, come i comandi per la regolazione elettrica dei sedili, intuitivi e inseriti nei pannelli delle portiere, e il porgicintura automatico. Le dimensioni della nuova Classe S Coupè non sono molto diverse: aumentano la lunghezza (5,03 m) e la larghezza (1,90) e rimane praticamente immutata l’altezza (1,41 m), ma sensibili sono le differenze per quanto riguarda il passo, che cresce di 10 centimetri (da 2,84 a 2,94), e le carreggiate, con quella posteriore più ampia dell’anteriore sulla S 500 Coupé mentre il rapporto è inverso sulla SEC del 1985.
Mercedes, 30 anni di coupé di lusso
  Analizzando più attentamente il design ci si accorge che, nonostante la capacità di innovare tipica di Bruno Sacco, il designer friulano che ha diretto il Centro Stile di Sindelfingen per 24 anni realizzando design story mercedes alcune fra le Mercedes più belle di sempre, i trent’anni che separano le nostre due vetture si vedono tutti. A metà degli Anni ’80, infatti, l’engineering e le tecniche di produzione, anche le più avanzate, non lasciavano ai designer quella straordinaria libertà che è oggi largamente permessa al team guidato da Gorden Wagener, dal 2008 numero uno a Sindelfingen. Le rastremature del lungo cofano, le potenti nervature delle fiancate, l’alternarsi di concavità e convessità, i muscolosi passaruota e le rotondità avvolgenti della coda della S 500 Coupè sarebbero stati improponibili per chi doveva costruire le Mercedes nel 1985, a cominciare dalle fasi di stampaggio e imbutitura delle lamiere per finire alla precisione dell’assemblaggio.
Mercedes, 30 anni di coupé di lusso
  L’eleganza della 560 SEC non è andata perduta ma nella S 500 è adesso integrata in una silhouette che trasmette potenza in ogni più piccolo dettaglio, in sintonia con l’esuberanza del motore V8 biturbo di 4.7 litri da 455 cv (coppia max 700 Nm fra 1800 e 3500 giri), 155 in più di quelli della 560 SEC (V8, 5.5 l) che vantava comunque una potenza e una coppia (455 Nm a 3750 giri) che per l’epoca potevano essere considerate eccezionali. Salendo a bordo delle vetture, prima sulla trentenne e poi sulla nuova creatura di Stoccarda, il salto temporale sembra addirittura maggiore degli anni che separano le due vetture, anche se, curiosamente, gli interni hanno qualcosa in comune: l’essere entrambi legati all’Italia. Quelli della 560 SEC portano infatti la firma di Bruno Sacco mentre quelli della S 500 Coupé sono stati disegnati nel Centro di Design Avanzato Mercedes-Benz di Como che è ormai divenuto il polo di riferimento per gli “interior” delle premium con la Stella a tre punte. Anche se il team che lavora a Villa Salazar, sulle rive del Lario, è multinazionale, l’aria che respira influisce sicuramente nel tracciare forme che integrano con gusto ed equilibrio l’enorme quantità di comandi e dispositivi indispensabili per controllare e utilizzare la tecnologia di cui la Classe S Coupè è oggi equipaggiata, per assistere il guidatore in ogni momento e per assicurare la perfetta connessione dell’auto con il mondo esterno. Il disegno di plancia, console e pannelli delle portiere è avvolgente, mentre i sedili fondono in modo equilibrato sportività e comfort: niente a che fare, insomma, con il look essenziale della 560 SEC dell’85 che, grazie all’età, può essere considerata auto storica anche se, guidandola, si possono apprezzare l’elasticità del motore e la sportività del cambio automatico, mentre l’età si fa sentire nella maneggevolezza e nell’accentuato rollio del telaio, difetti non imputabili alla massa – la 560 SEC pesa 250 kg meno della S 500 Coupé – e all’evoluzione dei materiali usati per costruirle, ma semplicemente ai trent’anni che sono trascorsi fra i progetti delle due vetture.   Piero Evangelisti

  • Link copiato

Commenti

Leggi auto.it su tutti i tuoi dispositivi

Auto, copertina del meseAuto, copertina del meseAuto, copertina del mese