Lamborghini Huracan Novitec: festival del carbonio

Lamborghini Huracan Novitec: festival del carbonio
Il motore non subisce modifiche, il tuning interviene su scarichi, aerodinamica e assetto

di Redazione

15.07.2015 ( Aggiornata il 15.07.2015 16:56 )

Un altro pezzo pregiato che si aggiunge all'elenco di supercar preparate. Novitec Lamborghini Huracan è un'interpretazione stilistica profonda della granturismo di Sant'Agata Bolognese, esaltata nei suoi tratti tipici da un impiego diffuso di fibra di carbonio. A prima vista balzano agli occhi lo splitter anteriore, le minigonne, l'ala posteriore fissa, ma c'è tanto altro da raccontare, dettagli sottili eppure in grado di dare la misura dell'impegno del preparatore tedesco. Il motore, il V10 da 5.2 litri resta lì al suo posto, "salvato" da ogni tentazione di metterci mano e andare oltre i 610 cavalli. Bastano, eccome. Tentazione alla quale ha ceduto l'azienda di Wolfgang Hagedorn quando si è trattato di far cantare il V10. Lo scarico viene proposto in molteplici versioni, in acciaio inox o nel più pregiato e leggero Inconel. Con o senza valvole per aprire la seconda linea, con o senza catalizzatore, sostituito da un elemento in due parti, sposato con una centralina dedicata. I più esigenti, poi, potranno decidere di comandare le valvole dello scarico con un sistema elettronico, aprendole a piacimento. I terminali sono incastonati nell'elaborato diffusore ovviamente in fibra di carbonio, come qualsiasi altro componente aggiunto alla Lamborghini Huracan. Una miriade di cover provvede a non lasciar scoperto nulla, persino l'occhio della telecamera posteriore. Figurarsi gli specchietti.

Le foto di Lamborghini Huracan Novitec

Tornando al frontale, detto dello splitter e dei profili intorno alle prese di raffreddamento più esterne, anche il cofano subisce una rivisitazione, con una sottile soffiatura nella parte frontale, sviluppata per ridurre la portanza alle alte velocità, evidentemente incanalando i flussi in parte al di sotto e lasciandoli fuoriuscire alla base del parabrezza. La cura aerodinamica è stata certosina, completata da minigonne molto più pronunciate, che terminano con una presa supplementare davanti alle ruote posteriori. L'ala posteriore, fissa, può scegliersi monoplano o a due elementi, de gustibus. Quasi non ci si accorge, invece, delle prese d'aria supplementari, posizionate alle estremità del lunotto e sviluppate per spillare l'aria dal tetto e canalizzarla nel vano motore, migliorando il raffreddamento. Un'ultima nota la riserviamo all'assetto. A scelta, il cliente può optare per un kit di molle che ribassano l'auto di 35 millimetri, abbinati ad ammortizzatori KW Sport, regolabili in estensione e compressione, mentre in un prossimo futuro arriveranno sospensioni idrauliche, in grado di sollevare l'avantreno di 40 millimetri per superare anche gli ostacoli che si potrebbero incontrare in città. Sospensioni alle quali sono saldamente ancorate le ruote (su distanziali da 11 millimetri per lato), da 20 pollici all'avantreno e 21 al retrotreno. Calzano gomme Pirelli P-Zero nella misura 245/30 R20 e 325/55 R21. Molteplici finiture, tra cui una con rivestimento in carbonio. Fabiano Polimeni

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