ACEA spinge per introduzione del ciclo RDE

ACEA spinge per introduzione del ciclo RDE
L'associazione dei costruttori europei vuole definire i contorni del dieselgate: è responsabilità di una singola compagnia

di Redazione

23.09.2015 ( Aggiornata il 23.09.2015 15:25 )

E' un colpo duro per il gruppo Volkswagen, il "dieselgate" che negli USA ha svelato la truffa attuata sui motori 2.0 TDI EA189. Chi vuole sgombrare il campo da illazioni ed equazioni facili, con il rischio di gettare ombre sull'intero settore, è l'associazione dei costruttori europei di auto, l'ACEA, che ricorre a una nota anzitutto per circoscrivere al comportamento di un singolo costruttore quanto accaduto nelle rilevazioni effettuate dall'EPA. «Alla luce delle ultime notizie sui test legati alle emissioni inquinanti, l'ACEA riconosce la gravità della situazione e la tiene seriamente in considerazione. Comunque, non possiamo commentare un problema che ha riguardato una singola compagnia, non c'è prova che si tratti di un problema esteso all'intera industria automobilistica». ACEA chiede al contempo un'accelerazione per l'introduzione del nuovo ciclo di rilevamento delle emissioni, in un contesto reale, il RDE (Real Driving Emissions) per i modelli diesel in Europa. Una criticità lungamente rilevata, quella dei test condotti in laboratorio, con risultati conseguentemente lontani da quelli ottenuti in un impiego reale dell'auto, nella quotidianità: «In Europa, i requisiti di legge relativi alle emissioni inquinanti dei veicoli a motore fa riferimento attualmente a un ciclo di test compiuto in condizioni di laboratorio. Tutte le auto diesel Euro 6 sul mercato hanno ricevuto un certificato di omologazione da un'autorità di uno Stato membro che verifica la rispondenza ai criteri di legge», prosegue la nota dell'asso costruttori europei. «L'industria automobilistica è pienamente a sostegno dello sviluppo del nuovo test RDE per garantire un controllo sulle emissioni più forte. L'ACEA si augura che le condizioni e i tempi per i test RDE possano essere finalizzati con urgenza, per consentire all'industria di avere veicoli sul mercato aderenti alle specifiche RDE». Fabiano Polimeni

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