Ian Callum, l'amico del Giaguaro

Ian Callum, l'amico del Giaguaro
Lo chief designer di Jaguar racconta la genesi di XE, XF e del nuovissimo SUV F-Pace

di Leonardo Iannacci

02.10.2015 ( Aggiornata il 02.10.2015 06:52 )

Che anno, il 2015, per la Jaguar. La Casa inglese festeggia davvero una stagione da non dimenticare con il debutto di tre modelli, due dei quali ritenuti fondamentali a Coventry. In ordine di tempo: l’inedita berlina compatta XE che è già in vendita in Italia ed è una temibile rivale delle tre volumi BMW-Audi-Mercedes; poi la più lunga berlina XF (4,90 metri contro i 4,66 della XE), che ha ricevuto un sostanzioso aggiornamento estetico e tecnico, in vendita in autunno; infine il primo Suv nella storia della Jaguar, ovvero l’F-Pace. DIETRO QUESTI tre modelli c’è la mano di Ian Callum, 61 anni, scozzese nato a Dumfries, chief-designer della Casa del Giaguaro, l’uomo alla cui matita i proprietari indiani della Tata Motors hanno affidato il compito di disegnare tutte i “Giaguari” del presente e del futuro. Compresa l’incantevole F-Type del 2014. Racconta Callum: “Una Jaguar deve avere una linea che colpisce, che la differenzia rendendola subito riconoscibile. Ho sempre pensato che un buon progetto possa essere creato semplicemente con due o tre linee. Quindi il compito principale è stato quello di continuare la classica tradizione del marchio che nel glorioso passato aveva consegnato alla storia dell’auto modelli leggendari come la berlina Mark 2 e la coupé E-Type. Quest’anno la Jaguar compie 80 anni e non potevamo che realizzare modelli importanti, significativi. Con un occhio al passato ma tre al futuro: il mio grande predecessore, Bill Lyons, negli anni ‘50 e ‘60 ha creato Jaguar meravigliose ed essenzialmente ‘inglesi’. Oggi siamo consci che le Jaguar devono essere ugualmente belle ma più internazionali. Ebbene, l’emozione di lavorare attorno a un modello totalmente inedito come è la XE, realizzata su un pianale nuovo, con nuovi motori, nuovi cambi, nuove sospensioni e una nuova filosofia per l’utilizzo dell’alluminio, ha sfiorato quello che i grandi musicisti d’opera definivano il ‘drama’. Ma dramma in senso positivo, una lavorazione emotivamente importante. Il risultato è stato per me eccitante: la XE l’ho vista subito con quel cofano motore lungo, con i parafanghi abbassati per accentuare la sportività: la XE è la berlina aggressiva, la XF la meno estrema, la XJ la più elegante, la più Jaguar in senso tradizionale. Nell’abitacolo della XE, abbiamo puntato sulla semplicità: non volevo un cockpit complicato ma lineare: l’unico sfizio che mi sono concesso sono le porte avvolgenti, quasi da coupé”. DISCORSO ANALOGO per il restyling della più lunga XF: “Come dicevo è una tre volumi più borghese, leggermente più spaziosa e confortevole rispetto alla XE per chi siede nel divano posteriore e con il tetto meno inclinato. Ma anche qui la pulizia stilistica la fa padrona: le luci a Led danno aggressività al muso e ho ridotto lo sbalzo posteriore, abbassando la linea di cintura per non creare un effetto troppo tradizionale. Abbiamo lavorato molto sull’aerodinamica: pensate, il Cx della XF è uguale a quello della XE: 0,26”. INFINE il tanto atteso Suv F-Pace. Spiega Callum, un designer nato con la Jaguar nel sangue visto che già a 14 anni sognava di realizzare auto come la E-Type o la MK2, a tal punto punto che si è fatto un regalo speciale realizzandosi una rara replica di una MK2 che guida nel tempo libero: “Sì, è vero. Ho da sempre le Jaguar nel cuore anche se l’automobile che mi piaceva di più quando ero un bambino era, chissà perché, una Buick Riviera degli anni ‘60. Ma a 16 anni mi innamorai della XJ... Pensai: le Jaguar devono avere, sempre, proporzioni stilistica e fascino: sono il metallo nella sua espressione più alta! La F-Pace sarà un modello altrettanto fondamentale come lo è la XE perché è il primo sport utility della Casa e ha un compito: confermare il family feeling che hanno le tre berline XE, XF e XJ e la coupé/cabrio F-Type malgrado sia un’automobile dalle caratteristiche opposte. Disegnare un Suv non è stato semplice, il pericolo della pesantezza della linea era sempre dietro l’angolo ma le linee caratteristiche dell’F-Pace ho voluto fossero la gobba sul cofano, i gruppi ottici molto marcati e la calandra, tratti che devono ricordare tutte le altre Jaguar. La F-Pace è una vettura ispirata dai tre ideali che erano alla base delle Jaguar di una volta, ovvero: Grace, Pace and Space (grazia, andatura e spazio n.d.r.). Ma è stata progettata per diventare uno dei modelli più innovativi. Negli anni ‘60 sarebbe stato più complicato avere una Jaguar così diversa dalle altre, certo. Oggi no”.

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