Dieselgate: per EPA irregolare pure il 3.0

Il dieselgate si allarga o, almeno, queste sono le indicazioni che arrivano dopo la comunicazione da parte dell'EPA, l'organismo per la tutela ambientale negli Stati Uniti, di una nuovo avviso di violazione al gruppo Volkswagen. Oltre agli ormai celeberrimi diesel EA 189, anche le unità V6 3 litri Tdi sono risultate superare le emissioni di NOx fino a 9 volte gli standard previsti dall'ente, nonché la presenza del defeat device riscontrato sui Tdi del dieselgate della prima ora. Ma se quando emerse lo scandalo il gruppo ammise le proprie responsabilità, questa volta Volkswagen con una nota «vuole sottolineare che nessun software è stato installato sui motori 3 litri V6 diesel per alterare le emissioni in maniera vietata. Volkswagen coopererà pienamente con l'EPA per chiarire interamente la vicenda». A Volkswagen viene contestata la mancata comunicazione, descrizione e giustificazione del dispositivo (vietato) in fase di presentazione della richiesta per ottenere il certificato di conformità su ciascun modello, avendo riscontrato l'EPA «uno o più dispositivi ausiliari di controllo delle emissioni (AECD)». I modelli coinvolti sono quelli compresi nell'arco temporale tra il 2014 e il 2016, prodotti come Volkswagen Touareg 2014, Porsche Cayenne 2015, Audi A6 Quattro 2016, Audi A7 Quattro 2016, Audi A8 2016, Audi A8L 2016 e Audi Q5 2016. L'ente ha iniziato a verificare tutti i modelli diesel commercializzati negli USA con nuove tecniche, volte a scoprire la presenza di dispositivi di aggiramento dei test sulle emissioni, il 25 settembre scorso, dopo l'avviso di violazione rivolto a Volkswagen relativamente ai motori Tdi 2.0 EA 189. Relativamente all'impatto di questa nuova indagine, l'EPA quantifica in 10 mila il numero di ulteriori veicoli circolanti sul suolo statunitense ai quali aggiungere un volume non definito di modelli 2016. Fabiano Polimeni