Nissan Design, taglio netto col passato

Nissan Design, taglio netto col passato
La concept GripZ prefigura la "Cutting Edge" dei futuri modelli, ne abbiamo parlato col Chief Designer, Kei Kyu

di Leonardo Iannacci

19.11.2015 ( Aggiornata il 19.11.2015 06:33 )

Tra i grattacieli della nuova Londra, non lontano dalla stazione di Paddington e dal quartiere di Maida Vale, c’è il Nissan Design Center. Lì vengono pensati e disegnati tutti i futuri modelli dell’azienda giapponese. E lì lavora Giovanni Arroba, a stretto contatto con il suo “capo”, il piccolo e simpatico Kei Kyu, Direttore del reparto che dà forma e linee alle Nissan che circolano sulle strade di tutto il mondo. In quel “bunker” stilistico ha preso forma la concept GripZ, vista al Salone di Francoforte. In apparenza un ardito e bell’esercizio di stile per un crossover compatto utopico, visto che è in gran parte realizzato in carbonio e difficilmente potrebbe essere prodotto in serie così com’è. In realtà questo prototipo rappresenta un punto di svolta per molti modelli Nissan del futuro. Non soltanto per i crossover. Come ci racconta Kyu: “La GripZ non è la nuova Juke, o almeno non l’abbiamo preconizzata come tale. È una concept lunga poco più di quattro metri, 4,10 per l’esattezza, larga 1,89 e alta 1,50. Quel che ci sentiamo di dire è che le tante soluzioni stilistiche maturate a Londra e applicate a questa concept per il futuro della nostra Casa. Come si può notare, la scelta è stata quella di prendere le distanze dalle rotondità di un tempo e di improntare la filosofia della GripZ sulla sportività più marcata”.   Schermata 2015-11-16 alle 09.32.06 Scelta ben comprensibile quando ci si avvicina all’auto e si sfiora con i polpastrelli i tagli netti della carrozzerie, gli spigoli vivi scelti per disegnare il frontale, la griglia, il look aggressivo. E gli stessi interni, molto “spaziali”. “Per la GripZ abbiamo fatto riferimento a un modello epico: la Datsun 240Z che vinse l’East African Safari nel 1971. Un’automobile che emozionava e faceva tornare bambini. Ci siamo chiesti: i crossover Nissan del futuro quale obiettivo devono avere? Proprio quello di far sognare chi li guida. Per questo motivo sono nati i tagli secchi e la grande bocca frontale della GripZ. L’abitacolo è quello di una concept, la filosofia che pervade questo studio no. Li ritroverete in tutte le prossime generazioni di crossover Nissan. E anche su altri modelli, basta guardare la piccola Sway, vista a Francoforte: ha, al suo interno, la stessa voglia di stupire. Per non parlare di una granturismo che nascerà con le stesse caratteristiche estetiche, ovviamente esasperate. Lì ci sarà un ampio utilizzo del carbonio per dare quell’impronta racing che un crossover, seppur sportivo, non può avere”.
La voglia di soluzioni estreme, di realizzare auto diverse dai soliti clichè, lo si era già visto cinque anni fa quando la sperimentazione del Nissan Design Center londinese aveva partorito la Juke, crossover copiatissimo negli anni a seguire.”Per il suo restyling, datato 2014, abbiamo voluto seguire quella che era la sua filosofia iniziale. Pensate al tunnel nell’abitacolo, ispirato al serbatoio di una grossa motocicletta. O al comparto hi tech”, spiega Giovanni Arroba, nome italiano ma sangue colombiano nelle vene. Arroba è il design Manager che lavora a Londra e coordina tutti i progetti stilistici Nissan. “Le soluzioni adottate per la GripZ saranno applicate in futuro nelle Nissan di serie”. Un’anticipazione? Una telecamerina posta accanto al faro anteriore riprende dal vivo tutti gli spostamenti effettuati durante un viaggio e li trasmette live sui social network. “Non solo, se gli interni della Juke erano ispirati a una motocicletta, e all’epoca molti risero quando videro la concept per poi ricredersi, la GripZ trae spunti dalle biciclette da corsa più esasperate. Molte componenti, il volante in primis, è realizzato in fibra di carbonio e i materiali leggeri si sprecano. Il powertrain ibrido è composto dal motore elettrico della Nissan Leaf e da un propulsore termico a benzina ad alta efficienza, che ricarica le batterie”. Nelle stanze segrete del Nissan Design di Londra, il futuro è adesso   137236_1_5

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