FCA sotto inchiesta negli USA

FCA sotto inchiesta negli USA

La SEC indaga sui dati di vendita del gruppo. A gennaio la denuncia di due concessionarie. Un'indagine interna nel 2015 sollevò il caso?

19.07.2016 15:37

Finisce sotto la lente d'ingrandimento del Dipartimento di Giustizia degli USA, del FBI e della SEC (la commissione di controllo sulla Borsa), il gruppo FCA negli Stati Uniti. Si indaga sulle comunicazioni dei dati di vendita sul mercato americano, per escludere un comportamento fraudolento delle norme finanziarie. La notizia è stata rilanciata dagli ambienti finanziari e approfondita da un report di Automotive News, secondo il quale l'11 luglio scorso la sede di Auburn Hills della controllata statunitense del gruppo, FCA US, sarebbe stata perquisita e ascoltati diversi dipendenti.

La replica del gruppo è arrivata prontamente e sottolinea la massima cooperazione di FCA Group nello svolgimento delle indagini: «In replica a quanto riferito oggi da talune fonti di stampa, FCA conferma di aver prestato la propria collaborazione in una inchiesta della Securities Exchange Commission in merito ai dati relativi alle vendite da concessionari a clienti finali negli Stati Uniti.

Nelle sue relazioni finanziarie annuali e trimestrali, FCA riporta i ricavi sulla base delle sue spedizioni a concessionari e clienti e non sulla base delle unità riportate come vendute a clienti finali dai concessionari. Richieste in merito a questioni simili sono state recentemente formulate dal Department of Justice statunitense. FCA presterà piena collaborazione a queste indagini».

L'inchiesta arriva a distanza di sei mesi dalla causa civile intentata da due concessionarie del gruppo Ed Napleton Automotive contro FCA, accusata di aver offerto incentivi fiscali a fronte di una falsa registrazione dei dati di vendita, registrati l'ultimo giorno del mese e stornati il primo di quello seguente. Una causa sulla quale il gruppo si era pronunciato ribadendo l'infondatezza delle accuse.

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Le vendite del gruppo sul mercato USA registrano un incremento delle immatricolazioni da 75 mesi e lo scorso dicembre si è raggiunta la miglior performance della storia del marchio. Sempre secondo il sito Automotivenews, che cita fonti interne a FCA, il gruppo avrebbe disposto un'indagine interna a metà del 2015 che portò a scoprire come i dati di vendita riportati non corrispondessero per migliaia di veicoli con quelli effettivamente acquistati dai clienti e, sulla base di quei riscontri, il capo delle vendite negli USA, Reid Bigland, intervenne per fermare la pratica: la "gola profonda" citata indica tra i 5.000 e i 6.000 veicoli riportati come venduti e poi stornati il mese successivo.

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