Ford Fiesta compie 40 anni e punta il record dei 20 milioni di esemplari

Ford Fiesta compie 40 anni e punta il record dei 20 milioni di esemplari

Nel giugno del 1976 la piccola Ford fu mostrata alla 24 Ore di Le Mans per arrivare sul mercato nel settembre successivo

di Alessandro Vai

26.07.2016 ( Aggiornata il 26.07.2016 17:58 )

Quaranta anni fa, settimana più settimana meno, la Ford Fiesta debuttava per la prima volta tra il grande pubblico. Era il giugno del 1976 e la piccola Ford fu mostrata alla 24 Ore di Le Mans, per arrivare sui mercati tedesco e francese già nel settembre successivo, seguiti poi da tutti gli altri europei. Nel Regno Unito, invece, dove la sua popolarità sarebbe poi stata altissima, arrivò invece nel gennaio del 1977 a causa degli adattamenti per la guida a destra. Progettata già a partire dal 1969 e sviluppata prendendo come esempio la Fiat 127, che in quegli anni era il riferimento della categoria, con il nome in codice di “Bobcat”, mise in competizione diversi centri stile della Casa di Dearborn sparsi per il mondo.

Ford Fiesta 40 anni: foto

Ford Fiesta 40 anni: foto

Dalla prima serie del 1976 alla ST200 del 2016

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IN SPAGNA, A VALENCIA - Alla fine la proposta vincente fu quella della Ghia di Torino, con lo stile che portava la firma di Tom Tjaarda e Paolo Martin. La sua produzione venne deliberata definitivamente nel 1973, in piena crisi petrolifera, e nello stesso anno iniziò la costruzione dell’impianto di Valencia, dove oggi vengono costruite le Ford alto di gamma. Per il nome definitivo, invece, si dovette attendere un altro anno, passando da una rosa di 50 proposte fino alle cinque finali - Amigo, Bravo, Fiesta, Pony e Strada – tutte poi utilizzate dall’industria automobilistica.

IL NOME CONTESO - A scegliere Fiesta fu Henry Ford II in persona, dopo aver avuto l’autorizzazione dalla General Motors che lo utilizzava su alcune Oldsmobile, perché si trattava di un termine allegro e dinamico, che richiamava anche la collaborazione tra Ford e la Spagna. La trazione era anteriore, con i motori Kent OHV aggiornati e ribattezzati “Valencia” disponibili nelle cilindrate 957 cc, 1.117 cc e 1.297 cc con potenze rispettivamente di 45, 53 e 65 CV. La Fiesta pesava poco e aveva una ottima aerodinamica per l’epoca, così i consumi erano contenuti.

LA PRIMA XR2 - Nel 1981, poi, arrivò la prima XR2, quella con il 1.6 da 84 CV che era stato approntato per il mercato Nord Americano, dove la Fiesta venne venduta dal 1977 al 1980 in circa 300.000 unità. Finita la produzione per le esigenze degli USA, dunque, il propulsore venne “riciclato” sulla Fiesta più “arrabbiata”. Da quel momento in poi la sigla XR2 sarebbe diventata una certezza nella storia della Fiesta, distinguendo sempre le versioni più “cattive”, come quella da 94 CV del 1984 che scattava da 0 a 100 km/h in soli 8,7 secondi o come la 1.8 16V XR2 da 126 CV del 1992 che raggiungeva i 200 km/h e passava da 0 a 100 km/h in 8 secondi.

POI LE ST - Con la quarta generazione si entra nell’era moderna, quella delle forme arrotondate e dell’attenzione ai consumi, tanto che la Fiesta più cattiva risultava essere la 1.6 16V Sport da 103 CV che non era nemmeno in grado di scendere sotto i 10 secondi nel classico scatto da fermo. Una mancanza colmata nel 2005 con la prima Fiesta ST (Sport Technologies) che era spinta da un 2.0 16V con 150 CV, che nella sesta e attuale generazione ha lasciato spazio a un 1.6 sovralimentato da 182 CV (prima) e 200 CV (poi). La settima generazione di Fiesta è attesa per il prossimo anno o al più tardi nel 2018, mentre entro la fine del 2016 il totale di Fiesta prodotte toccherà il traguardo dei 18 milioni. Non male per una quarantenne. 

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