Dieselgate, Volkswagen annuncia il taglio di 30.000 posti di lavoro

Dieselgate, Volkswagen annuncia il taglio di 30.000 posti di lavoro

Verranno anche investiti 3,5 miliardi di euro nell'elettromobilità e nella digitalizzazione, con 9.000 nuovi posti di lavoro nel settore del software

di Alessandro Vai

18.11.2016 15:01

Se l’addio di Audi al mondiale endurance e quello di Vokswagen al mondiale rally avevano destato qualche preoccupazione, poiché intese come taglio di costi causati dal Dieselgate, la notizia dei 30.000 posti di lavoro da tagliare a livello globale nei prossimi anni quattro è ancora più nefasta. Le indiscrezioni riportate ieri dalla stampa tedesca hanno trovato conferma oggi nelle parole del presidente Volkswagen Herbert Diess e in quelle del presidente del Gruppo VW Matthias Mueller. Entrambi hanno parlato dal quartier generale di Wolfsburg, annunciando i piani fino al 2020. L’accordo con il consiglio di fabbrica prevede il taglio di 30.000 posti di lavoro globali, di cui 23.000 in Germania.

Dall’altro lato, invece, verranno investiti 3,5 miliardi di euro nell'elettromobilità e nella digitalizzazione, con 9.000 nuovi posti di lavoro nel settore del software. "Ristrutturiamo in modo radicale Vw per renderla pronta al grande cambiamento che affronterà il settore dell'auto", ha spiegato Diess. Il taglio dei posti di lavoro è stato concordato con il capo del consiglio di fabbrica Bern Osterloh, che in cambio ha ottenuto la garanzia della "sopravvivenza di tutti gli stabilimenti" e una serie di "garanzie sociali come i prepensionamenti".

All'estero, invece, i tagli riguarderanno soprattutto America del Nord e Brasile. Il piano, inoltre, prevede di ridurre in maniera significativa sia i modelli e che le configurazioni offerte con l'obiettivo di aumentare la produttività del 25%. "Il patto per il futuro è il più grande programma di riforma della storia di Volkswagen e renderà l'azienda più efficiente, produttiva e competitiva”.

 Lo ha detto il numero uno del gruppo Vw Matthias Mueller spiegando anche che “il patto concluso con il sindacato permetterà accelerare su elettromobilità, digitalizzazione e connettività". Il capo del consiglio di fabbrica Bernd Osterloh ha poi spiegato che con questi accordi “è stata evitata una ristrutturazione incontrollata di Volkswagen che è in una situazione difficile". Ma Osterloh ha anche fiducia nel futuro "La svolta verso l'elettromobilità permetterà di sviluppare negli stabilimenti tedeschi le auto elettriche”.

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