Mini Countryman, i segreti della seconda generazione

Mini Countryman, i segreti della seconda generazione

Più lunga di 20 centimetri, più tecnologica, anche ibrida plug-in. E parecchio più cara

di Redazione

08.01.2017 11:08

La Mini Countryman 2 è un modello rivoluzionario per il design più aggressivo rispetto a quello della prima serie (ha una doppia cornice per i fari a Led, griglia stilizzata, indicatori di direzione a forma di freccia, luci posteriori di forma verticale), per essere la prima Mini ibrida plug-in e per le sue manie di... grandezza.

La Countryman, difatti, ha una lunghezza maggiore di 20 cm rispetto a quella uscita nel 2010 (passa da 410 a 430 cm), è più larga di tre e ha un passo superiore di 8 cm. Una rivale dell’Audi Q2, quindi, con aspirazione da vera “grande” come nessuna Mini in passato. Basta misurare gli spazi interni e i centimetri ora a disposizione di gambe e braccia, anche di chi siede sul nuovo divanetto posteriore. Il bagagliaio ora ha una capacità base di 450 litri (prima erano soltanto 350) che salgono a 1.390 con il divanetto posteriore, frazionabile, abbassato.

Più versatile di prima, la Countryman ha una panchetta denominata Picnic Bench applicabile a bordo bagagliaio e funzionale durante le soste o al termine di una seduta di footing. Questa “smania” più che mania di grandezza che ha preso quella che è la Mini commercialmente più appetibile sul mercato insieme alla 3 porte dalla quale è nata l’intera famiglia — composta dalla Cabrio, dalla 5 porte e dalla Clubman (Paceman, Coupé e Roadster non sono più prodotte) — nobilita la simil-Suv che arriverà a marzo in quattro allestimenti: Boost, Hype, Jungle e Business.

La nuova Mini Countryman, più “maxi” e pure ibrida

La nuova Mini Countryman, più “maxi” e pure ibrida

Il suv inglese, nato sul piazzale UKL, diventa più lungo di 20 centimetri ed è dotato delle motorizzazioni tre e quattro cilindri delle altre MINI. Oltre al sistema ibrido plug-in mutuato dalla Serie 2 Active Tourer xe

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Ma con prezzi lievitati: ci vogliono 27.450 euro per la Countryman Cooper 1.5 Boost a due ruote motrici (l’attuale parte da 21.750 euro). Al top, c’è la Cooper SD All4 Jungle: 41.200 euro. Un listino che sottolinea il salto in avanti, in tutti i sensi, della Countryman 2 i cui prezzi sono in linea con quelli della rivale diretta Audi Q2, in vendita a partire da 27.900 euro. Quattro i motori, due turbobenzina e due turbodiesel. Si va dal 1.5 tre cilindri 136 cv della Cooper al quattro cilindri 2.0 da 192 cv della Cooper S.

Il due litri diesel ha 150 cv sulla Cooper D e 190 cv sulla Cooper SD. I cambi: manuale a sei marce e automatico Steptronic a sei e otto rapporti (ma soltanto per la Cooper S). Per tutte le versioni la trazione integrale All4 è disponibile a richiesta.

Tante, poi, le novità tecnologiche e hi-tech introdotte su questa seconda generazione della Countryman. Della ibrida plug-in che arriverà però non prima della seconda metà del 2017, ne parliamo nel box a parte. Detto dei motori, c’è da sottolineare che debuttano gli ammortizzatori regolabili Dynamic Damper Control mentre sono tre le modalità di guida selezionabili dall’apposito selettore Mini Driving Modes che agisce sul pedale dell’acceleratore e sullo sterzo: è possibile scegliere tra i settaggi Mid, Sport e Green.

Sul versante dell’hi-tech, poi, debutta a centro plancia il nuovo display da 8,8 pollici di tipo touch (di base c’è lo schermo da 6,5”): il nuovo schermo, governabile sia con un dito sia mediante il pomello posto dietro la leva del cambio, fa parte del pacchetto Wired che comprende il sistema di navigazione Mini professional, l’aggiornato Mini Connected in grado di sincronizzare telefoni, smartwatch e altri dispositivi mobili, il Mini Country Timer che assiste durante le escursioni in off-road oltre al Mini Find Mate. Questa funzione localizza, sia sul display della Mini che sul proprio smartphone, oggetti personali a rischio di smarrimento o di furto quali borse, zaini e portachiavi. Ed è in grado “guidarvi” tramite segnali acustici nel luogo dove questi oggetti si trovano.

Trattandosi di una Mini, è stato poi dato ovviamente libero sfogo alle personalizzazioni. La scelta dei colori per la carrozzeria e i possibili abbinamenti sono molteplici, e questa non è certo una novità. Lo è però il Mini Interiors Style che offre tre possibilità per scegliersi l’abitacolo preferito optando su materiali, rivestimenti e un pack di illuminazione interna che gioca su luci e faretti a Led pluricromatici.

E All4: la prima Mini ibrida plug in. Siglata Cooper S E All4, la prima versione ibrida della lunga storia della Mini adotta lo stesso powertrain della “cugina” BMW 2 Active Torer 225xe, con la quale condivide anche il medesimo pianale UKL. Tecnologia ibrida plug-in che abbina il tre cilindri 1.5 turbobenzina da 136 cv a un motore elettrico sincrono da 88 cv (la cui autonomia del pacco batterie è di 40 chilometri), posto sull’asse posteriore, per assicurare il “tiro” delle ruote posteriori. La trazione integrale, infatti, è data dalla disposizione dei due motori, termico ed elettrico, sui due assali. La potenza combinata è di 224 cv, il consumo dichiarato di 20 km/litro, le emissioni di CO2 di 49 g/km. Il cambio è l’automatico sei marce Steptronic.

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