Emissioni, l'EPA ha depositato la causa contro FCA

Emissioni, l'EPA ha depositato la causa contro FCA

 L’accusa è di avere installato un software che determina emissioni più alte di quelle omologate su 104.000 veicoli. FCA rischia fino a 4 miliardi di multa

di Alessandro Vai

24.05.2017 10:23

Nel giorno in cui Donald Trump visita la città di Roma e le più alte istituzioni italiane, negli USA si apre un secondo capitolo sul dieselgate, che riguarda FCA. Il dipartimento di Giustizia americano ha infatti depositato una denuncia al tribunale federale di Detroit per conto dell’EPA, ovvero l’agenzia di protezione ambientale. L’avvio della causa era già stato ipotizzato nello scorso mese di gennaio e ora è diventato realtà. L’accusa che le autorità americane muovono a FCA è di avere installato un software che determina emissioni più alte di quelle omologate su 104.000 veicoli.

Nel dettaglio si tratta delle Jeep Grand Cherokke e dei Dodge Ram 1500 spinti dal 3.0 V6 e prodotti dal 2014 al 2016. FCA, che rischia una multa fino a 4 miliardi di euro, ha risposto con una nota “Fca Us è contrariata dalla decisione ma continuerà a collaborare con l'Epa e con le autorità della California. La società intende difendersi con forza, in particolare contro l'eventuale accusa che abbia deliberatamente tramato per installare impianti di manipolazione per aggirare i test sulle emissioni negli Stati Uniti”.

Oltre a questo FCA ha sottolineato di aver formalmente depositato presso le autorità competenti la richiesta di omologazioni di un nuovo software relativo a questi modelli. Software che potrebbe essere installato anche sui 104.000 veicoli in questione andando risolvere “in modo amichevole” le preoccupazioni dell’EPA e del CARB (Calirfornia Air Resources Board). Qeullo che le due agenzie imputano a FCA, riguarda la gestione di otto dispositivi del motore e lo avevamo spiegato dettagliatamente qui.

Il motore diesel, in ogni caso, si conferma sotto l’occhio del ciclone anche in Europa. In Francia la Volkswagen rischia una multa record da circa 20 miliardi di euro. Secondo un documento rivelato dal quotidiano Le Monde, la Direzione anti-frode di Parigi stima a 23 miliardi di euro l'ammontare dei danni arrecati dal Dieselgate e la somma della multa contro la firma tedesca potrebbe raggiungere i 19,7 miliardi. Ma in Francia, anche Renault, Psa, Fiat-Chrysler sono oggetto di indagini su presunte irregolarità nella vicenda dei motori diesel.

Perquisizioni sono state effettuate inoltre in diverse sedi tedesche della Daimler per sospette manipolazioni sulle emissioni dei modelli diesel. Secondo quanto comunicato dalla procura di Stoccarda e dalla polizia anticrimine del Land del Baden-Wuerttemberg, all'operazione hanno partecipato 23 procuratori e 230 poliziotti. Undici gli edifici perquisiti in Baden-Wuerttemberg, Bassa Sassonia, Sassonia e Berlino. In una nota Daimler ha spiegato di cooperare "completamente" con gli inquirenti. A marzo la procura di Stoccarda aveva avviato un'inchiesta.

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