La morte delle due volumi 3 porte

Sull'altare della versatilità e della razionalizzazione dei costi, tante hatchback di segmento B e C abbandonano la configurazione 3 porte, in grado di dare quel tocco di sportività in più

04.07.2017 17:07

In un panorama automobilistico che registra la continua e inarrestabile ascesa della carrozzeria crossover e suv, spalmata in ogni segmento, discutere del declino, fino alla quasi scomparsa, delle berline due volumi tre porte - utilitarie e compatte - ha forse dell'anacronistico. La migrazione decisa verso la carrozzeria cinque porte trova ampia giustificazione nei vantaggi offerti sul piano dell'accesso a bordo, così come la riduzione delle varianti di carrozzeria di uno stesso modello fa bene alla razionalizzazione dei costi, tanto più se sono i dati sui volumi di vendita a supportare l’idea che l'automobilista preferisca le cinque porte a una ristretta minoranza di estimatori delle tre. 

Berline 3 porte tra passato e presente, le foto

Berline 3 porte tra passato e presente, le foto

La razionalizzazione dell'offerta da parte delle case fa sì che siano le versioni tre porte delle berline due volumi a uscire di scena con sempre maggior frequenza. Tre le utilitarie e nel segmento C si contano sempre meno "coupé", diversamente da un passato ricco di esempi di stile

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Resta l'amaro in bocca per quanti, puristi del dettaglio e attenti allo stile, nelle utilitarie e compatte tre porte ravvisavano quel tocco in più, la ciliegina sulla torta di progetti tracciati da pregevoli linee della matita, più coinvolgenti di altri. Per discutere (e rammaricarsi) della scomparsa delle hatchback tre porte la razionalità va necessariamente accantonata per far posto a valutazioni esclusivamente estetiche ed emozionali.

A "nascondere" le maniglie posteriori e dare l'impressione che anche le cinque porte riprendessero la fluidità delle tre, fu per primo Walter de Silva, con l'Alfa Romeo 147 e la 156. Sapientemente le trasferì dalla portiera al montante C. Stratagemma da allora sempre più diffuso, che lo stesso De Silva si portò dietro in Seat, per utilizzarlo, con successo, sulla seconda generazione di Seat Leon. Oggi caratterizza ancora la Giulietta, per restare in casa Alfa, Renault Clio, Suzuki Swift, Nissan Micra. Tutte rigorosamente 5 porte, quando non a rinnegare un passato esclusivamente da tre porte, perlomeno con un'alternativa a disposizione.

Le due volumi compatte dal piglio più sportivo in versione "Coupé" oggi si contano sulle dita di una mano. Resiste il gruppo Volkswagen, tra Audi A3, Seat Leon e Volkswagen Golf, una partita che non abbandona nemmeno BMW Serie 1, come un'altra mosca bianca è Kia pro_Cee'd. Che dire, poi, della Scirocco? I ricordi richiamano anche l'originalissima Volvo C30, negli anni rimpiazzata da altra idea e visione: Volvo V40. La transizione verso la nuova generazione di Renault Megane, invece, ha segnato la rinuncia al dinamismo della Megane Coupé, mentre in casa Opel, accanto alla nuova Astra, solo 5 porte, resiste una delle più avvincenti hatchback sportive: Astra GTC. Peccato sconti una certa anzianità di progetto e non benefici del netto passo avanti tecnologico compiuto dall'Auto dell'Anno 2016.

Se possibile, tra le utilitarie va ancora peggio, dove anche le versioni pepate, ricche di cavalli e dall'assetto perfezionato, devono convivere con quella versatilità da buon padre di famiglia che ruba appeal a chi non vorrebbe compromessi. Pochissime eccezioni, nuova Ford Fiesta si offre anche nell'ultima serie con la doppia proposta, altri progetti ormai con qualche anno sulle spalle, come DS 3, Audi A1, vengono affiancati da Hyundai i20, Peugeot 208, Opel Corsa. Va da se come non sia sufficiente togliere due porte per incrementare l'appeal sportivo, di certo permette di slanciare il profilo, adottare porte anteriori più ampie e montante centrale arretrato, fino alla linea di cintura dall'andamento a cuneo più accentuato, che enfatizza il tutto.

In ordine di tempo, le ultime ad abdicare alle varianti tre porte sono state Seat Ibiza e Volkswagen Polo e se anche l'iconica MINI ha dovuto piegarsi alla regola del mercato, lanciando la MINI 5 porte - il confronto stilistico con la 3 porte è impietoso -, il futuro per i petrolhead e i puristi non sembra particolarmente roseo e obbliga a guardare al passato.

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