Il Gruppo di Wolfsburg pubblica una nota ufficiale dopo le accuse di cartello pubblicate da Der Spiegel: “no comment sulle speculazioni”. Il ministro dell’ambiente tedesco: “Troppa vicinanza tra politica e industria”
27.07.2017 14:15
Il polverone sollevato dal dossier di Der Spiegel, intitolato Das Kartel, ha ovviamente suscitato reazioni tra i diretti interessati. A partire da BMW e proseguendo con Volkswagen; il marchio di Monaco ha seccamente rigettato le accuse, mentre il Gruppo di Wolfsburg si limita a “non commentare al momento le speculazioni”.
In mattinata a Wolfsburg si è inoltre tenuto un incontro tra il Ceo Volkswagen Matthias Mueller e il ministro dell'ambiente Barbara Hendricks (SPD). "Siamo consapevoli della nostra responsabilità nei confronti dell'ambiente e dei posti di lavoro", ha dichiarato l'amministratore delegato. Dopo lo scandalo sulla manipolazione dei dati delle emissioni, VW deve già sostituire e modificare 1,5 milioni di auto.
Dure invece le parole del ministro dell'ambiente: "a quanto pare c'è stata una cattiva gestione del management", puntando l’indice anche contro il mondo politico tedesco, accusato di avere avuto una vicinanza "troppo grande" con il mondo dell'industria e in particolare con il comparto automobilistico che si è sentito "troppo sicuro". "È chiaro che in passato la politica troppo spesso ha mancato di tenere le distanze".
Tuttavia dal punto di vista delle vendite il gruppo di Wolfsburg continua a navigare col vento in poppa: i dati del secondo quadrimestre 2017 evidenziano una crescita del fatturato del 4,7% rispetto allo scorso anno, raggiungendo il 59,7 miliardi.
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