Da Amazon ad Apple e Google, è battaglia tra assistenti vocali

Da Amazon ad Apple e Google, è battaglia tra assistenti vocali

L'auto fa i conti con Siri, Cortana, Alexa o Bixby: sempre più preciso il riconoscimento del linguaggio umano. Ma le case automobilistiche non stanno a guadare.

di Redazione

19.01.2018 15:11

Più che futuro, parliamone come di “orizzonte acustico”. La battaglia più dura scoppiata tra gli stand del CES 2018, il Consumer Electronic Show dove si danno da 51 anni appuntamento tutti gli appassionati di tecnologia, è quella degli assistenti vocali. Molti nomi diversi e una missione in comune. Apple-Siri, Microsoft-Cortana, Amazon-Alexa, Google-Google Assistant, Samsung-Bixby nascono per gestire un nuovo internet delle cose in cui il cliente può dialogare verbalmente e con un linguaggio piuttosto naturale con ogni tipo di apparecchiatura digitale o digitalizzabile. Tra cui un ruolo da protagonista spetta alle auto.

Da decenni a questa parte gli analisti non avevano a che fare con un business così colossale, mai i grandi nomi dell'alta tecnologia si sono ritrovati in una simile posizione di sudditanza nei confronti delle case automobilistiche. E' questa la contraddizione in termini che segnerà il nostro “orizzonte acustico” dei prossimi anni. Tutti marchi dell'auto stanno offrendo progressivamente accordi alle singole aziende proprietarie di un assistente vocale, ciascuna di esse legata da partnership di sviluppo e  di collaborazione che gli permetteranno di raccogliere dati sulle abitudini e sui possibili acquisti degli automobilisti. Nessuna di queste aziende però ha avuto accesso a ciò che i costruttori di auto sono riusciti a tenere separato, la gestione non dei controlli di navigazione o di telefonia della vettura, ma quelli sulla dinamica di guida, del funzionamento del motore o del cambio, del sistema di trazione ibrida se presente. Finora, l'argine ha tenuto.

Qualcuno ha scritto negli scorsi mesi che i controlli vocali sarebbero stati una minaccia per i marchi automobilistici perché l’utilizzo, portato alle sue estreme conseguenze, permetterebbe al guidatore di controllare tutto in auto, consegnando letteralmente le chiavi della vettura ai colossi dell'IT. Non è successo, quesat è la notizia.

 Nei prossimi mesi Amazon, Apple & C continueranno a raccogliere dati che renderanno sempre più preciso il modo in cui un assistente vocale riconoscerà il linguaggio umano naturale. Ma Amazon, Apple & C non sono riusciti ad imporre un cambiamento di passo, resteranno fornitori di tecnologia e non padroni di icone, ecosistemi e consumatori che utilizzeranno in modo totale i propri software. Nell'orizzonte acustico dell'auto resteranno ancora per molto nomi che conosciamo bene.

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