Modena, la pista diventa laboratorio per la guida autonoma

Modena, la pista diventa laboratorio per la guida autonoma

Nel cuore della Motor Valley nasce il Modena Automotive Smart Area (Masa), quartiere laboratorio a cielo aperto che testera? la rivoluzione digitale applicata alla mobilita?urbana.

 

di Redazione

19.03.2018 15:37

La Motor Valley deve sempre essere all'avanguardia e a Modena nasce l'Automotive Smart Area, un quartiere laboratorio a cielo aperto che testera? la rivoluzione digitale applicata alla mobilita? urbana. Il progetto, nato dalla collaborazione con Comune e Unimore, vanta gia? diverse partnership che nelle prossime settimane si allargheranno a importanti gruppi Automotive, determinati a battere i concorrenti mondiali nella nuova sfida della mobilita? 3.0.

Le attivita??di ricerca e test riguardano le interazioni tra veicoli (Protocol V2V), le interazioni tra veicolo e ostacolo in movimento (Protocol V2X), le interazione tra veicolo e citta? (Protocol V2I). MASA e?caso di studio, unico di ambito urbano, nel report redatto dal Comitato Tecnico Nazionale B.1 istituito nell’ambito dell’AIPCR (World Road Association).

Promotrice del Masa l' assessora alla Smart City, Carla Ludovica Ferrari, che dichiara: «Si tratta di una realta? gia? esistente, in quanto abbiamo gia? avviato diversi test patrocinati dal Ministero delle Infrastrutture sia all' Autodromo di Modena che nell' area urbana a nord della citta? dove stanno partendo i cantieri del Progetto Periferie e sorgera? la Smart Area. Siamo molto felici di avere incontrato nei giorni scorsi i rappresentanti di Fca che si sono detti pronti a investire sul progetto di Modena e all' Universita? di Trento. Con me c' era il professore Francesco Leali, referente dell' Unimore per il Masa. Saremo l'unico esempio di sperimentazione in ambito urbano e in circuito in Italia, per migliorare sia la mobilita? che la qualita? di vita dei cittadini». E continua: «Sono in fase di installazione sensori, telecamere speciali e la fibra ottica necessaria allo scambio veloce di informazioni tra i veicoli intelligenti. Con questi dati processati in tempo reale sara? possibile avere un quadro in diretta del traffico, dei pedoni in arrivo e, per esempio, del primo parcheggio libero in zona. Pensiamo poi a certi tipi di sensori che potranno essere indossati sui vestiti delle persone ed essere a loro volta captati dalle auto. Le possibilita? sono infinite...».

Sicurezza al primo posto e? invece l’argomento rilanciato da Angelo Borghi, Amministratore Delegato dell’Autodromo di Modena: «Prima di tutto la sicurezza sara? al primo posto. Una caratteristica che contraddistingue da sempre il nostro circuito. Con questo tipo di mezzi si azzerera? il rischio di incidenti, basta pensare ai dispositivi che saranno in grado di valutare lo stato di salute dei conducenti, sostituendosi alla guida in caso di malori e colpi di sonno. Poi grazie a queste tecnologie ci sara? piu? risparmio energetico, riduzione delle emissioni e dell' impatto acustico. E ancora: conoscendo l' evoluzione del traffico si potranno scongiurare gli ingorghi, con il veicolo in grado di scegliere la strada piu? veloce, evitando cosi? la formazione delle code».

In ambito sperimentale, l’attuale tecnologia ha permesso diversi test. Come abbiamo chiesto a Francesco Leali: «Abbiamo sperimentato dei segnali stradali a led che cambiano a seconda del traffico e la regolazione dei semafori per calibrare il flusso dei veicoli. La vera sfida e? applicare questo tipo di tecnologia alla citta?. Per fare cio?, pero?, e? necessario un nuovo quadro normativo per regolamentare la guida connessa ed autonoma».

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