Minardi Day, la storia delle corse a Imola il 5 e 6 maggio

Minardi Day, la storia delle corse a Imola il 5 e 6 maggio

Terza edizione per il Minardi Day: in pista non solo le monoposto faentine ma anche Ferrari e la Mercedes di Bottas

di Lodovico Basalù

04.05.2018 10:43

“Senza Passato, non c’è Presente e Futuro” Sono le prime parole che Gian Carlo Minardi ha pronunciato parlando dell’Historic Minardi Day, in programma questo week end all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola, una manifestazione ormai consolidata, giunta alla terza edizione. Dopo Motor Legend Festival, tenutosi sempre a Imola lo scorso 20-22 aprile, ecco dunque un altro appuntamento Vintage, firmato però da Minardi, che nella sua vita, oltre a diventare costruttore di F1 prima di cedere tutto per i costi sempre più elevati (ora l’erede di quella che fu la Minardi si chiama Toro Rosso), è stato soprattutto un talent scout, attività che svolge tuttora. 

L’Historic Minardi Day non significa però vedere solo in pista tutte le monoposto faentine, compresa quella spinta dal 12 cilindri Lamborghini progettato da Mauro Forghieri, l’anima tecnica e sportiva della Ferrari dall’’inizio degli anni sessanta a metà anni ottanta, ma molti del marchi che hanno fatto la storia della F1. Comprese le Ferrari ora di proprietà di facoltosi collezionisti olandesi, tedeschi, inglesi e italiani, che non perdono l’occasione per cimentarsi in pista.

Non mancano anche molti modelli che protagonisti delle corse di durata, ovvero gli sport-prototipi, molti dei quali hanno disputato gare mitiche, come la 24 ore di Le Mans, un appuntamento che ancora oggi accoglie attorno al celebre circuito decine di migliaia di appassionati. Presenti a Imola anche personaggi importanti che hanno contribuito a scrivere la storia del team fondato da Gian Carlo Minardi, come il romagnolo Pierluigi Martini, che ha corso oltre 100 GP con la scuderia faentina, portando al debutto nel Gran Premio del Brasile del 1985 la M185. E Alessandro Nannini, che ha potuto arrivare nel mondo della F1 proprio con il Minardi Team nel 1986 prima di passare alla Benetton, vincendo un rocambolesco Gran Premio del Giappone nel 1989, proprio nell’anno della famosa collisione tra le due McLaren-Honda di Senna e Prost.

Presente anche Gianni Morbidelli, che approdò a Faenza nel 1991, guidando in coppia con Pierluigi Martini la M191 motorizzata dal 12 cilindri Ferrari, e l’anno successivo la M192 spinta dal V12 Lamborghini, proseguendo la carriera in Footwork e Sauber oltre al ruolo di collaudatore a Maranello, anche come sostituto di Alain Prost nel Gran Premio d’Adelaide del 1991. E Luca Badoer, che si può considerare uno storico collaudatore Ferrari, oltre che pilota Minardi dal 1995 al 1999.

Tra gli ospiti anche Emanuele Pirro, cinque volte vincitore a Le Mans. E persino l’attuale pilota della Mercedes in F1, sfortunato protagonista del recente Gran Premio  dell’Azerbaijan, ovvero Valterri Bottas, atteso a Imola, ospite di lusso di Giancarlo Minardi e a disposizione del pubblico per una serie di autografi. Premiato nelle stesse giornate nella vicina Brisighella con il Trofeo Lorenzo Bandini, che quest’anno lo ha visto vincitore, un trofeo che ormai da anni viene assegnato al pilota di F1 giudicato più promettente. Da non perdere, infine, l’appuntamento con Mauro Forghieri, 83 anni portati splendidamente, che nella Sala Conferenza “Aytron Senna”, presenta il libro “Capire la F1. I segreti della sua evoluzione dagli anni ’60 ad oggi”. Organizzato dalla Scuderia Tazio Nuvolari, anche un evento che riguarda Giorgio Lucchini, costruttore mantovano che dalla fine degli ani settanta progettò e realizzò vetture sport con la quale si sono cimentati decine di piloti.

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