Marcello Gandini, mostra omaggio al Museo dell'Automobile di Torino

Marcello Gandini, mostra omaggio al Museo dell'Automobile di Torino

"Marcello Gandini. Genio Nascosto" fino al 26 maggio presso il Museo Nazionale dell’Automobile di Torino

di Francesco Forni

24.01.2019 10:39

Marcello Gandini, torinese classe 1938, è uno dei più grandi designer di auto del mondo. Ha legato la sua “matita” a moltissimi modelli. Miura e Stratos sono due nomi che basterebbero a regalargli gloria eterna. Ma ce ne sono molte altre, come potete vedere nella gallery.

Marcello Gandini, le sue auto più belle dalla Miura alla Stratos: foto

Marcello Gandini, le sue auto più belle dalla Miura alla Stratos: foto

La matita del piemontese ha creato alcuni dei modelli più iconici di sempre

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Al grande artista, da profeta in patria, è dedicata una mostra al MAUTO, il Museo Nazionale dell’Automobile di Torino.

Marcello Gandini. Genio Nascosto”, aperta da oggi fino al 26 maggio. Omaggio a un vero fenomeno, un rivoluzionario. ha disegnato anche  dream car come le Lamborghini Countach e Marzal e le Alfa Romeo Carabo e Montreal. Forme mai viste fino a quel momento, progetti innovativi sia dal punto di vista dell’estetica che dell’ingegneria, icone di stile ambite.

Nel suo genio è stato capace di creare anche perle per tutti noi, non solo per miliardari, come Renault Supercinque e Citroen BX.

La mostra esibisce alcune delle sue più importanti creazioni. Dalle sagome modellate delle berlinette sportive firmate dallo stilista durante la sua permanenza alla Bertone, alle linee compatte delle city car; dai progetti, solo pensati e mai realizzati, per riorganizzare la fabbrica e i modi di produzione, ai camion, le moto, addirittura un elicottero ultraleggero. 

L’esposizione (biglietto intero 12 euro) è in due parti. La prima, ricca di documenti originali, oggetti e filmati, presenta la storia e la produzione di Gandini. La seconda è una parata di stelle, con tutte le show car più famose ed alcuni veicoli inconsueti.

Una bellissima operazione del MAUTO, che completa una trilogia dopo le prime due mostre dedicate a Giorgetto Giugiaro e a Leonardo Fioravanti.

Così la racconta, il curatore, Giosuè Boetto Cohen. “Gandini non ama celebrare le sue creazioni. ? un tratto di carattere, che non è mai cambiato nel tempo. Quello di cui Gandini ama parlare è ciò che non è ancora riuscito a creare, dell’oggi e del domani. Cercando di seguire questo spirito abbiamo lavorato a questa mostra. Raccoglie tutte le sue automobili più importanti e la loro storia, ma anche idee meno conosciute, o mai prodotte, a cui Gandini riconosce un valore altrettanto alto”.

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