Mercato auto, gennaio con il segno negativo: -7,5% delle immatircolazioni

Mercato auto, gennaio con il segno negativo: -7,5% delle immatircolazioni

L'anno nuovo inzia in affanno con il calo diffuso delle vendite

di Michele Salvatore

01.02.2019 19:09

Il 2019 dell'industria automobilistica inizia in salita. I dati del mercato auto di gennaio, diffusi dal Ministero dei Trasporti, fanno segnare una nuova battuta d'arresto delle vendite: 164.864 vetture nuove immatricolate, il 7,5% in meno rispetto a gennaio 2018. Dato che collima con quanto comunicato dall'ISTAT, ovvero la contrazione dello 0,2% del PIL italiano nel quarto trimestre del 2018.

Il diesel continua ad essere la tipologia di alimentazione più in sofferenza: le vendite delle vetture a gasolio scendono del 30,9%, con la quota di mercato che si attesta su 41,9%. Al contrario, a crescere sono le motorizzazioni a benzina (+27,4%), GPL (+8%), ibride (+18,8%) ed elettriche (+26,6%). Si registra anche una forte flessione sul fronte del metano, con un calo del 46%.

Secondo le stime di Dataforce, le auto-immatricolazioni fatte dalle Case automobilistiche e dai concessionari rappresentano il 10,2% del volume del mercato del primo mese dell'anno, pratica calata del 13% rispetto a gennaio 2018. Dai dealers arriva anche un'altra notizia: praticamente sparite le km 0 fatte dalle case auto, il -91,7% fatto registrare da questo segmento è eloquente.

Restando sui canali di vendita sono le immatricolazioni tra privati a far registrare il segno positivo, +4,1%, in controtendenza rispetto al calo consistente delle immatricolazioni fatte da società (-29.5%) e quello leggermente più contenuto delle società di noleggio (-17%).

Il calo diffuso non può che essere confermato dai dati registrati dai Costruttori. Per quanto riguarda FCA, tutto il Gruppo è in calo (-21,68%) e ne risente anche Jeep, marchio locomotiva che ha trainato le vendite con una crescita costante, che ha fatto registrare una battuta d'arresto quantificabile con il -16,4% rispetto allo scorso anno. In casa Fiat-Chrysler ride solo Ferrari, in netta crescita.

In calo anche Ford (-11,19%) e il Gruppo Nissan (-36,67%), mentre Toyota e Suzuki mantengono i loro valori quasi invariati.

Nel clima di calo generale, c'è chi va in controtendenza. È il caso di Volkswagen, unico marchio del gruppo di Wolfsburg a far registrare il segno positivo perché cresciuta del 10%, al contrario di Audi che vede calare di un terzo le proprie vendite. Bene anche PSA (+5.25%), trainata dal risultato positivo di Opel, +10.4%.

Nel clima di numeri negativi diffusi, tengono bene anche il gruppo Daimler (+3,98%) e BMW (+1,7%).

Adolfo De Stefani Cosentino, Presidente di Federauto, ha dichiarato: “La recessione non è un meteorite che precipita dallo spazio e necessita, a nostro avviso, di reazioni immediate da parte di chi ha il controllo della politica economica di un paese. Ci chiediamo quanto potrà incidere sulla crescita dell’economia italiana un settore auto che segna il passo, con pesanti conseguenze determinate dal calo della domanda e, conseguentemente, sull’assetto delle imprese della filiera commerciale ed industriale”.

“Reagire subito significa, anzitutto, chiedere al Governo di riflettere con urgenza sul provvedimento contenuto nella legge di bilancio relativo al bonus/malus in vigore dal prossimo marzo, che oggi sembra poter ulteriormente danneggiare il mercato, ingenerare nel cliente l’errata convinzione che il motore endotermico possa avere vita breve. Crediamo che il Ministro Di Maio abbia il dovere di ascoltare la voce del settore: abbiamo un mese di tempo, non di più”.

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