Parco auto da 187 modelli: denunciato intestatario illegale

Parco auto da 187 modelli: denunciato intestatario illegale

Un egiziano di 55 anni è stato denunciato per essersi intestato illegalmente ben 187 veicoli, tutti di media cilindrata e usati per furti e rapine: era un prestanome di alcune famiglie rom. I Carabinieri gli hanno confiscato tutti i modelli grazie a un decreto emesso dalla Procura di Roma

di Redazione

02.04.2019 ( Aggiornata il 02.04.2019 12:30 )

Chissà quanti anni ci saranno voluti per arrivare a farsi intestare ben 187 macchine. È successo a Poppi, in provincia di Arezzo, e il protagonista della vicenda è un cittadino egiziano di 55 anni denunciato dai Carabinieri per falso ideologico e materiale. Sembrerà assurdo, ma a lui risultavano intestate tutte queste auto.

Le indagini che hanno portato al sequestro dei veicoli, grazie a un decreto di confisca emesso dalla procura di Roma, sono partite quasi un anno fa: un cittadino vittima di furto è riuscito a fornire modello e targa dell’auto con cui i malviventi si erano dati alla fuga. Una segnalazione degli uomini dell’Arma, poi, ha permesso di risalire al cittadino egiziano, riuscendo a scoprire in poco tempo la sua illecita attività di prestanome.

Nella truffa erano coinolte diverse famiglie rom della periferia di Roma dedite a numerosi reati contro il patrimonio, grazie alla complicità di alcune agenzie di pratiche auto della Capitale che intestavano fittiziamente gli autoveicoli al cittadino egiziano, falsificando documenti e le firme autografe del prestanome. Così l’egiziano risultava proprietario del numerosissimo e illegale parco auto che faceva invidia anche a ricchi sceicchi e business man.

Un ingegnoso trucchetto che rendeva molto difficile risalire a chi realmente usava i veicoli. I controlli effettuati a tappeto dai Carabinieri, però, si sono rivelati utili: a guidare le auto, infatti, erano solo ed esclusivamente persone di etnia rom.

Grazie al lavoro congiunto della Procura di Roma e dei Carabinieri di Poppi tutti i 187 veicoli, tutti di media cilindrata di vari marche e modelli e molto probabilmente utilizzate per attività criminose, risultano ad oggi tutti confiscati con, ovviamente, il divieto di passaggio di proprietà.

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