Il premier Conte e la Ferrari 250 GT: un giro a Vinitaly e poi...

Il premier Conte e la Ferrari 250 GT: un giro a Vinitaly e poi...

Il presidente del Consiglio ha concluso la sua visita al Vinitaly nel modo più sorprendente possibile. E' salito sul bolide della Polizia di Stato e poi ha promesso di non partire: ma alla fine non ha resistito alla tentazione del bolide perché ha messo la prima ed è volato via

di Redazione

08.04.2019 ( Aggiornata il 08.04.2019 19:05 )

La visita di Giuseppe Conte alla 53ª edizione di Vinitaly, il Salone Internazionale dei Vini e dei Distillati, è terminata con un simpatico siparietto. Il presidente del Consiglio infatti si è ritrovato di fronte a un bolide speciale: la Ferrari 250 GT della Polizia di Stato. Giornalisti e fotografi lo hanno immortalato nel momento in cui saliva sull’auto. Conte, in un primo istante, ha promesso di non guidare la macchina e ha dichiarato: "Tranquilli, salgo ma non la guido. Però vi consiglio di spostarvi".

Qualche attimo di studio della quattro ruote, una carezza al volante e una piccola accelerazione in folle. Poi, il Premier non ha resistito: appena i giornalisti e i fotografi si sono spostati ha messo la prima ed è partito lasciando dietro di sé soltanto il rombo del motore.  Come dimostra il video caricato proprio sui social del Premier.

Polizia e motori, una lunga strada percorsa insieme

Impossibile resistere al fascino della Ferrari 250 GT del 1962. La macchina iconica infatti insieme al maresciallo Armando Spatafora ha formato una coppia leggendaria, fatta di inseguimenti e adrenalina. Si narra che Spatafora fosse disposto a tutto pur di inseguire i banditi: una missione impossibile scappare col maresciallo al volante del bolide della casa di Maranello.

La leggenda inoltre narra che una notte del 1964, Spatafora per raggiungere 'Lo Zoppo', pilota inafferrabile e noto ladro di auto, riuscì anche a fiondarsi giù per la scalinata di Trinità dei Monti. L'inseguimento finì nel mezzo di Piazza di Spagna, con 'Lo Zoppo' arrestato e la Ferrari semidistrutta, ma subito rispedita a Maranello per la sostituzione dei pezzi rotti. 

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