Prezzi benzina, pieno più caro nel Ponte del 25 aprile

Prezzi benzina, pieno più caro nel Ponte del 25 aprile

La coincidenza dell'incremento dei prezzi alla pompa con il periodo festivo è, in realtà, dovuta alle tensioni USA-Iran, che ha portato l'impennata delle quotazioni del petrolio, avviata lo scorso febbraio

24.04.2019 ( Aggiornata il 24.04.2019 16:44 )

Non è un rialzo da lungo ponte pasquale, quello rilevato sui prezzi dei carburanti alla pompa. Per fare i conti con l’aumento delle accise, destinato a scattare dal gennaio 2020 in assenza di misure alternative che neutralizzino le clausole di salvaguardia previste dal Documento di Economia e Finanza, ci sarà tempo.

STOP ESENZIONI SI RIFLETTE SUI PREZZI

L’attualità dice di un rialzo dei prezzi che, a dispetto della coincidenza con il periodo di festività, va letto nelle tensioni USA-Iran, con l’annuncio degli USA dello stop all’esenzione all’acquisto di greggio dall’Iran riconosciuta, fino al 2 maggio prossimo, a 8 Stati: Italia, Grecia, Turchia, Giappone, Korea, Taiwan, India, Cina.

Secondo i rilevamenti condotti da Staffetta Quotidiana, il prezzo medio della verde alla pompa è di 1,618 euro/litro al self service, 1,739 euro/litro al servito. Il Diesel passa a 1,508 euro/litro self e 1,638 euro/litro servito, mentre per il GPL si rileva un prezzo medio (tra marchi e pompe no logo) di 0,644 euro/litro servito che diventano 0,999 euro/kg per il metano servito.

Gli ultimi rialzi, rilevati mercoledì, valgono 1 centesimo di euro sui listini Eni e IP.

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PETROLIO IN RIALZO DA FEBBRAIO

L’andamento dei prezzi alla pompa è la rappresentazione di quotazioni internazionali che, dallo scorso febbraio, hanno intrapreso una crescita costante, fino al 22 aprile scorso.

Si è passati da quotazioni di 61 dollari/barile per il petrolio Brent – estratto nel Mare del Nord - (52 dollari per il petrolio WTI, di provenienza texana) a inizio febbraio a, rispettivamente, 74 e 66 dollari al barile nelle quotazioni del 24 aprile.

Dal 22 aprile, data dell’annuncio di Trump dello stop alle esenzioni all’importazione di petrolio dall’Iran, dopo il 2 maggio 2019, l’impennata da 71 a 74 dollari al barile, che diventano 66 dollari dai 63 dollari per il greggio WTI.

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