Ford Gran Torino: la sua storia

Ford Gran Torino: la sua storia

Quarant’anni fa la ABC mandava in onda l’ultima puntata di "Starsky & Hutch": il pubblico salutava così una delle auto più americane di sempre, omaggiata anche da Clint Eastwood nell'omonimo film del 2008

di Redazione

22.05.2019 17:40

Lunga, slanciata, muscolosa. Americana, ma con un nome italiano. Costruita a Detroit, con un pensiero all’Italia. Guidata sulle strade statunitensi, amata in tutto il mondo, anche e soprattutto in televisione.

Ford Gran Torino - Tutte le foto più belle

Ford Gran Torino - Tutte le foto più belle

Nata negli stabilimenti di Detroit, la Torino statunitense, per sostituire l'ormai obsoleta Ford Fairlane, la Gran Torino è stata in produzione tra il 1968 e il 1976. 5769 cc di cilindrata, 265 CV e una velocità massima di 190 km/h, la Gran Torino ha goduto nel tempo di una gran fama, in particolare grazie alla tv (pur senza uguagliare la popolarità dell'iconica Ford Mustang) dove era l'auto utilizzata dai protagonisti della serie televisiva Starsky & Hutch e più recentemente al cinema con i film Il grande Lebowski (è l'auto di Drugo) e Gran Torino, il film di Clint Eastwood che prende il titolo proprio dall'auto guidata dal protagonista.

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Il 15 maggio 1979 la ABC manda in onda l’ultimo episodio di “Starsky & Hutch”. Il pubblico, fedele per tutte e quattro le stagioni, saluta le avventure dei due poliziotti della città fittizia di Bay City e la loro compagna fidata: la Ford Gran Torino versione 1972. Una terza attrice protagonista, già da tre anni fuori produzione, ma che continua a essere protagonista dello sceneggiato televisivo.

È un’auto “Born in the USA”, tipicamente americana nelle linee, nella concezione, nell’aspetto. Eccessiva nelle dimension tanto che in Europa la definirebbero “troppo grande”, menter per gli americani è semplicemente “comoda e spaziosa”.

Se si organizzasse una reunion delle macchine che hanno caratterizzato l’american style nel corso dei ruggenti anni 70 e 80, la Gran Torino sarebbe sicuramente tra le invitate, con un posto a sedere accanto a colleghe come la Impala e la Dodge Charger.

Scopriamo insieme dunque la storia della sua evoluzione e del mito che è riuscita a tramandare.

 

La nascita della Torino nel 1968

Nel 1968 Ford decide di rimpiazzare la Fairlane con una nuova coupé. Nasce così la Ford Torino, lunga più di 5 metri e larga 2, col nome della città di Torino, in quanto il capoluogo piemontese, sede di FIAT e Lancia, viene vista negli USA un po’ come la Detroit d’Italia in quanto sede dell'automotive nazionale.

Così la Torino viene fabbricata in diverse versioni: coupé due porte, berlina e familiare a quattro porte e cabriolet a 2. Disponibili più motorizzazioni, dal V8 a 4900 cm³ al 6400 cm³ Ford FE serie 390 progettato direttamente dal Marchio. Per risaltare la versione sportiva, viene anche lanciato il modello GT.

Le versioni della Torino nel '69

L’anno dopo escono le prime versioni alternative. La Ford Torino Cobra monta il motore Ford Cobra 428 da 7000 cm³, con cambio manuale a quattro marce, sospensioni potenziate, scarico doppiato e rinnovato con sedili ribaltabili. Come optional un cofano dotato di presa d'aria che aumentava le prestazioni ad alto numero di giri oppure un differenziale autobloccante. 

Prima della fine degli anni Sessanta, esce anche la Talladega, versione più aerodinamica per garantire prestazioni migliori. Le performance sono così eccellenti da indurre la Ford a produrre pochi esemplari del modello da corsa, e la vettura viene iscritta al campionato NASCAR.

La Boss, Cobra e le altre

Linee più pulite e aspetto totalmente rinnovato nel 1970, tanto che l'auto partecipa anche al concorso per il premio di Motor Trend Car of the Year, con i nuovi fari circolari sulla calandra (quell'anno solo nella GT i fari sono a scomparsa). Anche in questo caso, Ford offre diverse motorizzazioni con differenti livelli di potenza. In pieno costume americano, ai vari modelli vengono affibbiati nomi stravaganti e discretamente pacchiani, come Thunder Jet, Cobra Jet e Super Cobra Jet, oltre alla “Boss”, quest'ultima scelta per equipaggiare i 3.000 esemplari di Torino King Cobra necessari per l'iscrizione al Campionato NASCAR. correre in pista sui circuiti. Il progetto viene però presto abbandonato e la produzione della versione King Cobra si ferma allo stadio prototipale, con due soli esemplari costruiti.

Finalemente la Gran Torino

Nel 1972, con la nuova calandra a "bocca di pesce", viene proposto il restyling più famoso e aggressivo di tutte le versioni. La GT cambia nome in Gran Torino o Gran Torino Sport (differiva solo per il paraurti anteriore). Un solo motore presente, il Cleveland 351 da 5800 cm³, capace di erogare una potenza di 265 CV a 4200 giri al minuto. Su richiesta resta comunque disponibile la versione Cobra Jet del motore. 

La velocità di punta comunque non supera i 190 km/h. Cambio automatico, sospensione a ruote indipendenti, freni anteriori a disco e sterzo servoassistito: sono le altre caratteristiche rilevanti della macchina. Nel 1973 un grande paraurti sostituisce il precedente modello cromato e viene posto a filo della carrozzeria in quanto la nuova norma Ford prevede che ad un impatto frontale a 5 miglia orarie la fanaleria rimanga integra.

Sono disponibili 4 versioni: Hardtop o Regular roof, 4 porte, Sedan station wagon e la Gran Torino Sport, che riprende le forme modello dell'anno precedente. 

Il successo del tramonto

L'anno si chiude in bellezza per Ford che conta con poco meno di 500mila esemplari venduti, precisamente 496.581 modelli. Ma proprio all'apice del successo la Ford Gran Torino conosce il suo anno di grazia. La moda delle vetture potenti è ormai tramontata e quandoi la Ford prevede una produzione di 50.000 Ford Gran Torino Sport, le nuove ulteriori modifiche alle normative federali costringono il Marchio a fermare i suoi progetti a quota mille unità.

Così con le ultime modifiche del 1975-76 la Ford decide definitivamente di fermare la produzione della Gran Torino, anche se il pianale viene utilizzato ancora per altri tre anni.

La consacrazione nel cinema

Ad alimentare il mito e a renderla immortale però ci pensa il mondo dell’entertainment. In tv ci sono "Starsky & Hutch", che per i loro inseguimenti utilizzano una Gran Torino del 1975, iconica nella sua colorazione rossa con la striscia bianca a coprire tetto e fiancata.

L’auto continua a “lavorare” sul set fino all’ultimo episodio del 1979, anche se già nel ’76 Ford decide di interrompere per sempre la produzione. Il telaio della Gran Torino continua tuttavia a essere utilizzato negli anni successivi per la costruzione di altre macchine Ford come LTD II, Thunderbird, Ranchero e Mercury Cougar.

Il revival romantico avviene poi nel 2008, quando Clint Eastwood la rende vera attrice protagonista del suo film “Gran Torino”. L’amore del protagonista Walt Kowalski per la sua auto è l’affetto e la passione di milioni di americani che nel corso dei decenni precedenti avevano avuto la gioia di mettersi alla guida di quell’auto un po’ troppo lunga, ma spaziosa, tipicamente americana, ma dal nome italiano.

Ma le comparse nel mondo del cinema e della tv sono tantissime. Dal film "Il grande Lebowski" a "Fast & Furious - Solo parti originali", sempre nel colore verde. Fino al mondo dei videogiochi nei titoli "Test Drive: Eve of Destruction", dove il Model Year 1971 viene denominata Ocelot, "Carmageddon 3: TDR 2000", dove il Model Year 1976 viene denominato Husky, e "Driver San Francisco".

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