PSA punta a prendere il posto di FCA

PSA punta a prendere il posto di FCA

Il direttore generale del Gruppo PSA, Gaetano Thorel, alza l'asticella degli obiettivi ambiziosi da raggingere

di Pasquale Di Santillo

02.08.2019 ( Aggiornata il 02.08.2019 15:21 )

Prima un’offensiva nei confronti della chiarezza sulle emissioni, poi la dichiarata ambizione di diventare il primo costruttore nazionale, sfruttando le attuali difficoltà di FCA.

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Gaetano Thorel, 51 anni, da 25 nell’automobile, attuale direttore generale del Gruppo PSA gioca sempre all’attacco, chiunque abbia di fronte. L’ibrido, un certo ibrido, lo convince poco? E lui propone: "Il cittadino deve sapere i livelli di emissione della propria auto e quindi il livello di attenzione ambientale: per questo si potrebbe utilizzare una semplice sigla, un bollino, che indichi il livello di inquinamento e di emissioni di CO2 che l’auto emette come si usa con gli elettrodomestici tramite le classi identificative da A a G». Questa la sua proposta lanciata durante un Convegno: «Il consumatore deve sapere che oggi chi acquista una auto termica euro 6 contribuisce ad una diminuzione delle emissioni di circa il 90-95% e questo e’ importante per una transazione sana che poi ci porterà all’elettrico".

Oltre le proposte, Thorel manifesta senza schermi l’ambizione che gli offrono su un piatto d’argento non solo i numeri di vendite dei primi sei mesi dell’anno dei suoi quattro marchi, Peugeot, Citroën, Ds e Opel, (ricavi da 38,6 a 38,34 miliardi di euro ma margine operativo all’8,7% rispetto al 7,8% dell’anno scorso - +10,6% - e l’utile netto balzato da 1,7 a 2 miliardi - +17,6%) ma anche quelli resi noti ieri del mese di luglio. Nei quali il Gruppo PSA cresce nel mese del 13,35% (+4,91% da gennaio); con la quota che sale da 13,97 a 15,85% a luglio e nei sette mesi da 15,04 a 16,27%. 

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E nella conferenza stampa della scorsa settimana a Milano, con oltre 700 persone tra collaboratori del Gruppo e Dealers, Thorel ha disegnato molto chiaramente il percorso della sua strategia. 

"La divisione auto - ha detto Thorel - è cresciuta del 12,6% e l’Italia è il Paese europeo dove il gruppo Psa è cresciuto maggiormente, grazie anche ai veicoli commerciali". Le auto che più hanno contribuito al successo del gruppo sono state la Citroën C3 (oltre 24.000 immatricolazioni e terzo modello più venduto in Italia nel segmento B) e la gamma dei Suv che, grazie ad un’ampia offerta rappresenta oltre il 43% del mix di vendite (40.840 immatricolazioni). Con Opel davanti a tutti, compreso l’exploit DS (Italia secondo mercato) e i numeri positivi di Citroën e Peugeot. Questo in attesa dei 15 lanci entro il 2020: dalle ibride plug-in DS7 Crossback E-Tense, Peugeot 3008 e 508, Opel Grand Land X e Citroën C5 Aircross e tre novità da svelare, mentre le elettriche pure saranno Opel Corsa-e, Peugeot e-208 e e-2008, DS3 Crossback E-tense, e altre tre novità

"Entro il 2025 - ha spiegato Thorel - tutte le vetture del gruppo avranno una versione elettrificata. Proprio per questo ci stiamo attrezzando affinchè anche la nostra rete interna sia pronta. L’accordo tra Enel X e  gruppo Psa offrirà tre diversi pacchetti a seconda del cliente. Uso cittadino, wallbox casalinga e mix tra le due esigenze. Con i lanci previsti e questi accordi dobbiamo fare qualcosa di grande. Ai concessionari l’ho spiegato bene. L’obiettivo è di occupare il terreno che sta perdendo FCA. Con la rinuncia a rifare la Punto hanno di fatto abbandonato il segmento B e questo è il nostro territorio".

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