Hypercar in serie limitata per festeggiare il compleanno del marchio alsaziano e per rendere omaggio a quella Bugatti degli anni '90 che, indirettamente, ha permesso la rinascita della storica Casa
16.08.2019 23:34
Centodieci, come i 110 anni del Marchio. A Pebble Beach, a pochi giorni dall’inizio del concorso d’eleganza californiano, Bugatti mostra al Mondo l’hypercar, in serie limitata, per festeggiare la storica ricorrenza.
Presentata a Pebble Beach, la Bugatti Centodieci è molto di più di un omaggio ai 110 anni di storia del marchio alsaziano. Nome e linee sono un chiaro tributo alla leggendaria EB 110, la Bugatti "italiana" nata dal sogno di Romano Artioli di far rinascere il mito di Ettore Bugatti nella fabbrica di Campogalliano. Un'esperienza industriale finta male, ma è proprio da quelle ceneri che, alla fine, la Bugatti è tornata a splendere
Guarda la galleryCentodieci come gli anni, ma anche come la EB110, la Bugatti “italiana” senza la quale la Casa fondata da Ettore Bugatti non sarebbe potuta rinascere, per mano del Gruppo Volkswagen, a Molsheim.
Nel cinema, i remake sono strumenti per far conoscere alle nuove generazioni le storie che hanno appassionato quelle precedenti, mischiando elementi del passato a nuove trame. Qui c’era ben più di una storia da raccontare, ma un sogno, quello di Romano Artioli, di riportare alla luce, agli inizi degli anni ’90, il mitico brand alsaziano, fondato nel 1909 dal milanese Ettore Bugatti, che aveva chiuso i battenti nel 1963.
Il sogno si trasformò ben presto in un incubo, con il fallimento della società di Artioli, la Bugatti Automobili s.p.a., e la chiusura dello stabilimento di Campogalliano. Ma, dopo tutto, lo sforzo non fu vano perché, probabilmente, senza la EB110 uscita da quelle linee di produzione non ci sarebbero state la Veyron, la Chiron, la Divo e la Voiture Noire.
Alla Centodieci, dunque, il compito di raccontare quella storia. E lo ha fatto portandosi dietro alcuni tratti distintivi di quella vettura all’avanguardia per l’epoca, come la calandra e i cinque elementi circolari incisi sulle prese d’aria laterali.
Le caratteristiche spiccatamente più moderne sono state riservati al posteriore. Il fascione luminoso a Led, che sulla Chiron è un elemento unico, qui è stato scomposto in piccole sezioni tridimensionali che fuoriescono dalla carrozzeria (quasi come l’Aston Martin Vulcan) e dall’enorme diffusore spuntano, quasi fossero canne di fucile, due coppie di scarichi sovrapposti in verticale.
Derivando dalla Chiron, sotto al cofano troviamo lo stesso cuore: il W16 da 8 litri che permette all’auto di coprire lo 0-100 km/h in 2,4 secondi e arrivare a 300 km/h in appena 13. La velocità massima è stata limitata elettronicamente e si ferma “solo” a 380 km/h.
Dicevamo serie limitata. Bugatti produrrà solo 10 esemplari di Centodieci, già tutti venduti al prezzo di 8 milioni di euro ciascuno… escluse le personalizzazioni, si intende!
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