Lamborghini, Aventador verso un ibrido "classico"

Lamborghini, Aventador verso un ibrido "classico"

I supercondensatori di Siàn non assicurano una minima autonomia di marcia in elettrico, fondamentale per contenere le emissioni di Co2. Maurizio Reggiani indica i tratti ai quali lavorare per il futuro progetto: un ibrido con batteria al litio è una necessità

18.09.2019 ( Aggiornata il 18.09.2019 15:53 )

Percorrerà una strada diversa da Siàn la prossima generazione di Lamborghini Aventador. L’elettrificazione portata sul palco del Salone di Francoforte non è replicabile su un progetto che dovrà fare i conti con la necessità di abbattere le emissioni di Co2, pur confermando l'iconico motore V12 aspirato.

Così, dalla tecnologia dei superconduttori, compatti accumulatori, leggeri e in grado di caricare e cedere energia molto rapidamente, si andrà nella direzione di un più classico sistema ibrido con batteria agli ioni di litio.

Lamborghini Sian al Salone di Francoforte, FOTO

Lamborghini Sian al Salone di Francoforte, FOTO

La prima ibrida stradale di Lamborghini debutta in anteprima mondiale a Francoforte. La combinazione ibrido-termico consente alla Sian di sprigionare una potenza di 819 cavalli, dei quali sono 785 erogati dal motore V12. La velocità massima ? 350 km/h con accelerazione da 0-100 in meno di 3 secondi

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Il perché? La necessità di assicurarsi una quota di autonomia, per quanto limitata, in modalità elettrica. “Con un superconduttore puoi accumulare a parità di ingombri tre volte più energia di una batteria.

Al momento è chiaro, comunque, che non può garantire l’autonomia per fare anche 5 o 10 km in modalità totalmente elettrica, la capacità di accumulo non è sufficiente”, ha spiegato il responsabile dell’area tecnica, Maurizio Reggiani, agli australiani di Car Sales.

AVENTADOR SUPERCAR PURA E UN PO' GT

Il progetto Aventador avrà connotati piuttosto diversi in più aree. Resterà il modello di punta Lamborghini e dovrà far coesistere una sportività estrema con caratteristiche da granturismo, che sappia essere anche più comfortevole se necessario. “Ho dato ai miei ingegneri l’obiettivo di migliorare radicalmente il controllo del telaio, dice Reggiani, indicando in una specializzazione del sistema di quattro ruote sterzanti uno dei punti cruciali.

PESO IN PIÙ, PERCEZIONE DA ELIMINARE

La sfida che accomuna tutti i big del panorama supercar alle prese con progetti ibridi resta sempre una: l’incremento di peso dettato dal pacco batterie, l’elettronica di controllo, il motogeneratore – dove non più unità –.

Leggi anche: Siàn, ibrida anticonvenzionale con i 48volt

E con architetture spesso già al limite quanto a ricerca sui materiali e alleggerimento, l’aggravio dei 150-200 kg mediamente legati a un sistema elettrico accoppiato al motore termico diventa un surplus da “mascherare” nella dinamica di marcia.

“Anche se l’auto incrementa il peso, è importante che il cliente percepisca di guidare una macchina agile che faccia ciò che loro vogliono”, ha approfondito Reggiani. Sui tempi che porteranno a scoprire il nuovo progetto, ancora bocche cucite. Recenti rumours vorrebbero lo slittamento del debutto al 2024.

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