Autoscuole, un provvedimento per evitare pagamento IVA retroattivo

Autoscuole, un provvedimento per evitare pagamento IVA retroattivo

Il viceministro all'Economia, Misiani, anticipa la possibile sterilizzazione del pagamento dell'IVA per le autoscuole per un periodo retroattivo di cinque anni

di Redazione

24.09.2019 ( Aggiornata il 24.09.2019 11:03 )

Un provvedimento legislativo ad hoc per evitare, o quantomeno contenere, la possibile stangata che potrebbe abbattersi, con effetti retroattivi, sui gestori delle autoscuole dopo la decisione della Corte Europea di tassare con l'IVA la riscossione del pagamento di lezioni teoriche e pratiche, prima esentato in quanto equiparato alla didattica “scolastica”.

E' la proposta del vice ministro all'Economia, Antonio Misiani, anticipata nel corso di un intervento televisivo poi ribadita con un post su Facebook: “La situazione paradossale che si è creata sulle scuole guida – scrive Misiani - deriva da una sentenza di marzo 2019 della Corte di giustizia UE, che ha stabilito che questi servizi non possono essere IVA esenti. Sul futuro vale la sentenza comunitaria.Sul passato, come ho detto a #Mattino5, vogliamo evitare che le scuole guida debbano chiedere ai clienti degli ultimi 5 anni di versare un’imposta (IVA) che all’epoca non era dovuta.  Lo faremo con una norma che inseriremo nel primo provvedimento utile.”

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Autoscuole, la possibile stangata IVA

La protesta delle autoscuole, sfociata anche nello sciopero nazionale di mercoledì 18 settembre, scaturisce dalla comunicazione dell'Agenzia delle Entrate che, in recepimento della sentenza europea, obbliga di fatto gli istituti a recuperare e a versare l'imposta IVA sui servizi didattici per un periodo retroattivo di cinque anni.

Stando all'Unasca, una delle associazioni di categoria, sarebbero circa 4 milioni le patenti coinvolte con l'applicazione retroattiva della sentenza, in un periodo compreso tra 2014 e 2018, per un costo medio di versamento IVA per autoscuola che si aggirerebbe sui 100mila euro, una somma che i gestori dovrebbero sborsare di tasca propria, non potendo imporre tasse agli ex allievi. Una vera e propria stangata che metterebbe a rischio l'esistenza stessa di molte autoscuole nonché i posti di lavoro nel settore.

Il possibile provvedimento anticipato da Misiani rappresenterebbe una boccata d'ossigeno anche se, va ribadito, il cambio di fiscalità sulle attività formative andrà a regime per il futuro, applicandosi sui servizi erogati. Di conseguenza, prendere la patente costerà di più con un possibile e preventivabile calo delle iscrizioni.

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