Autovelox, tutti i segreti dell'incubo degli automobilisti

Autovelox, tutti i segreti dell'incubo degli automobilisti

di Redazione

07.01.2010 ( Aggiornata il 07.01.2010 09:30 )

Cominciamo con le leggende stradali da sfatare L’Autovelox può sbagliare rilevando la velocità del veicolo A ma fotografare il veicolo B che viaggia molto vicino rispettando i limiti? No. Il sistema di puntamento laser di cui è dotato, una volta individuato il veicolo che sopraggiunge a velocità superiore al limite, lo collima, quindi lo segue fino allo scatto della fotocamera, che riprende il veicolo appunto da dietro. Soltanto “ coprendosi” dietro un altro veicolo molto lungo – per esempio un Tir o un autobus – si potrebbe eludere il sistema. È vero che passando molto vicini a una postazione fissa Autovelox, quasi sfiorandola, si evita di essere intercettati? No. Il fatto che l’apparecchio catturi il veicolo attraverso il rilevamento laser rende inutile quella manovra, pericolosa. Inoltre, le macchine fotografiche digitali Canon Eos utilizzate dalla Sodi sono equipaggiate con ottiche che permettono di allargare l’angolo di campo visivo. L’Autovelox può essere scoperto in anticipo mediante uno strumento tipo anti radar? No. Il raggio laser è un fascio di luce che è concentrato in un spazio ridottissimo mediante numerosi specchi o pareti che possono riflettere la luce e la possono incanalare verso una data direzione. Non emette onde termiche né sonore, e neppure genera campi elettromagnetici. Non può quindi essere individuato se non da specifici sensori. Inoltre i raggi laser dell’Autovelox che rilevano l’infrazione sono diretti perpendicolarmente alla strada. Anche se individuati, sarebbe comunque troppo tardi. È vero che spruzzando sulla targa posteriore una vernice a effetto brillante, tale da generare un riflesso, si impedisce alla fotocamera di riprenderla? No. L’Autovelox è equipaggiato di dispositivi e di accorgimenti messi a punto dalla stessa Sodi Scientifica per evitare il rifrangimento di sorgenti luminose sulla targa. E' vero che appendendo dei comuni CD sul parabrezza si disturberebbe il raggio laser? No. Il CD disturberebbe eventualmente un fascio laser indirizzato verso il veicolo, e non lateralmente come avviene per l’Autovelox. L’espediente è comunque inutile anche contro le “pistole” Telelaser, di produzione americana, che rilevano la velocità con puntamento frontale o posteriore. In questo caso, tuttavia, la presenza dello strumento che misura la velocità potrebbe essere captata con uno specifico sensore posto Con le multe per eccesso di velocità, molte amministrazioni comunali hanno trovato un modo per fare cassa. Quel metodo, come hanno dimostrato alcune inchieste, si è spesso rivelato“un modo di fare ingiusto e rilevante profitto... che ha perseguito finalità diverse da quella di una maggiore sicurezza stradale”.Gli Autovelox li trovi spesso piazzati in tratti di strada dove il limite di velocità si riduce in pochi metri, passando, per esempio, da 100 a 50 km/h. Oppure sono utilizzati per tendere veri e propri agguati: nascosti magari tra gli alberi o piazzati subito dopo una curva. C’è, inoltre, il sospetto che possano essere manomessi, cioè truccati. L’ingegnere Paolo Sodi non lo esclude completamente:“Nell’elettronica oggi non c’è nulla di impossibile”. Ma subito precisa:“Potrebbe in teroria riuscirci soltanto un tecnico molto esperto, roba da Massachusetts Institute of Technology. L’Autovelox è dotato di propri sistemi di sicurezza. Violarli richiederebbe un’elevata conoscenza dell’intero software e, come dicevo, mani molto ma molto esperte ”. Sulla controversa questione della taratura – che potrebbe incidere sulla correttezza del rilevamento – l’amministratore delegato della Sodi ammette che“C’è chi sostiene che sia necessaria e chi invece no, come la Cassazione. Noi, comunque, consigliamo ai nostri clienti di effettuare periodicamente la taratura dell’apparecchio, come avviene per altri strumenti elettronici, per esempio i fonometri. Così come suggeriamo di eseguire una manutenzione periodica”. Su come funziona l’Autovelox, l’ingegnere Sodi non si sbottona più di tanto.“Uno dei sistemi di sicurezza interviene per rilevare la velocità di un solo veicolo. La macchina fotografica digitale, che permette di memorizzare centinaia di immagini originali e che è modificata da noi, si piazza direttamente sul veicolo che commette l’infrazione, lo collima e non lo molla più. In questo senso il nostro strumento è a prova di errore. Agisce attraverso raggi laser. Due sono perpendicolari alla strada e sono interrotti in sequenza dai veicoli in transito determinando la lettura delle velocità. Se essa è superata, scatta la ripresa fotografica. Un terzo raggio laser rileva la posizione del veicolo e fa spostare la macchina fotografica. Il metodo è lo stesso sia per quelli mobili e installati sulle vetture, sia per quelli in postazione fissa ”. Su questi ultimi il costruttore dell’Autovelox conferma un sospetto che molti hanno, che cioè a volte i contenitori siano vuoti. Insomma, una sorta di spaventapasseri impiegati come deterrente.

Ecco i sistemi anti imboscate

Il buon senso  il rispetto nei confronti della legge dovrebbero bastare per metterci al riparo dalle multe, nel senso che viaggiando sempre a velocità codice giocoforza non si rischia nulla. È pur vero però che noi automobilisti, spesso e volentieri, siamo vittime di vere e proprie imboscate, con gli Autovelox piazzati su stradoni a tre corsie dove vige il limite dei 50 km/h anziché esser posti dove sarebbe realmente utile, come ad esempio in quei tratti del centro città dove fare più dei 50 km/h è un pericolo per tutti. Detto questo, di soluzioni per mettersi al riparo dai rilevatori di velocità, e soprattutto per ricordarsi di adeguare la propria velocità alla strada che si sta percorrendo, ne esistono parecchie. Ve ne suggeriamo tre differenti, dalla più economica alla più costosa.

Navigatore satellitare

L’olandese TomTom, leader dei satellitari portatili, è stata la prima a proporre le segnalazioni sugli Autovelox. Abbonandosi ( 29,95 euro all’anno), è possibile scaricare un elenco aggiornato settimanalmente di tutte le postazioni fisse e mobili in Italia, di recente comprensivo anche dei tratti sorvegliati da Tutor. Funziona esattamente come qualsiasi altro punto d’interesse di un satellitare, ristorante, stazione di servizio o albergo che sia: la cartografia viene aggiornata con le esatte coordinate GPS di tutti i rilevatori di velocità presenti sul territorio. Questi vengono segnalati parecchie centinaia di metri prima dal navigatore attraverso avvisi sonori e visivi sulla mappa stessa, indicando anche il limite di velocità vigente sul tratto che state percorrendo. Non solo TomTom dispone di questa funzione; quasi tutti i satellitari in commercio prevedono la cartografia comprensiva di autovelox.  

Mini Coyote

Si tratta di un dispositivo che, al pari dei satellitari con funzione Autovelox, segnala la presenza di postazioni fisse e mobili e di tratti soggetti al Tutor. Questo grazie alla presenza di un modulo GPS che rileva la posizione dei rilevatori (stesso principio dei punti d’interesse dei navigatori), ma anche di una SIM GSM, la stessa che usiamo nei telefonini. Quest’ultima assolve la seguente funzione: l’utente di un Mini Coyote che incappa in una nuova postazione, fissa o mobile che sia, premendo un tasto registra il luogo esatto in cui l’ha trovata e la scheda GSM invia a tutti gli altri Mini Coyote l’informazione. In tal modo, ogni utente di questo dispositivo può beneficiare, ogni volta che lo accende, di un database di Autovelox aggiornato, che ogni giorno cresce grazie al contributo della comunità. Una bella idea, che però è vincolata al numero di utenti che usano il dispositivo (meno sono, meno crescerà il database) ed è pure piuttosto dispendiosa: il Mini Coyote  costa 199 euro, come un ottimo satellitare, e dopo i primi tre mesi gratuiti occorre sottoscrivere un abbonamento da 12 euro al mese.  

Stinger DSI

Quest’ultimo oggetto che vi proponiamo è il più costoso, da 1.195 euro in su, si compra su getstinger.com, ma certamente il più efficace di tutti. L’enorme differenza di questo prodotto hi-tech che progetta e costruisce interamente l’azienda olandese Stinger è che gli Autovelox, le pistole laser o i radar vengono avvistati per davvero, e non sulla base di coordinate GPS come le soluzioni sopracitate che non danno la certezza che le postazioni ci siano realmente. Il DSI nasconde al suo interno un’antenna battezzata Spectrum Analyzer che sfrutta la stessa tecnologia “stealth” dei caccia militari F16. Questa antenna rileva appunto, a grande distanza, la presenza effettiva di radar e pistole laser. Ed è persino capace di rendere alcuni di questi dispositivi inefficaci. In caso di pistole laser, che vengono rilevate dal DSI a tre chilometri di distanza dall’auto, lo Stinger produce un “laser jamming”, che è una tecnica di guerra elettronica vera e propria: in pratica viene emesso un segnale di disturbo che fa sì che la pistola laser non possa più rilevare la velocità del veicolo, poiché afflitta da un segnale d’errore. Se invece incappate in un Autovelox, anche in questo caso la tecnologia è fantascientifica ed è battezzata “ laser shield”. Lo Stinger DSI prevede puntatori laser installati sulla vettura: si montano mimetizzati fra i sensori di parcheggio e agli angoli del porta targa anteriore. Quando transitate davanti all’Autovelox, questi raggi laser creano una sorta di “scudo” in modo tale che il velox non possa rilevare la vostra velocità. Ovviamente sia nel caso di radar, sia di Autovelox, verrete avvertiti con avvisi sonori e testuali sul display dello Stinger. Il quale vi dice anche se state viaggiando in regime di Tutor, indicandovi quanti chilometri dura il tratto sorvegliato e a che velocità media vi state muovendo. Ma non può dire se il Tutor è attivo o meno. La domanda più ovvia è se questo sistema sia legale o meno. In Italia è concesso commercializzarlo, acquistarlo e usarlo come computer di bordo (ha un sacco di funzioni, può essere usato come data logger per auto aziendali). È però illegale usarlo come rilevatore di Autovelox.

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