di Redazione
11.11.2010 ( Aggiornata il 11.11.2010 17:37 )
L’acronimo “Suv” definisce oggi un veicolo che non ha bisogno di essere spiegato al grande pubblico: lo si guarda, lo si apprezza, lo si sceglie e lo si compra. La scelta avviene spesso per ragioni estetiche, per la piacevolezza delle forme e delle dimensioni e per la maggiore sicurezza che questi maggiori volumi lasciano trasparire. Questo vale almeno da quando questi veicoli hanno definitivamente smesso di essere chiamati “fuoristrada” ed essere patrimonio di chi aveva esigenze specifiche o di chi voleva un veicolo “inarrestabile”.
Di conseguenza, su alcuni modelli, le Case hanno anche iniziato a perdere quella caratteristica principale che ne faceva veicoli in grado di affrontare qualsiasi terreno: la trazione integrale. Oggi abbiamo veicoli di grande successo a trazione anche solo anteriore o posteriore. Per ragioni tecniche credo che la scelta di questo tipo di auto non dipenda quindi più dalle loro caratteristiche dinamiche ma da altri fattori.
Un elemento che mi viene spesso riportato da alcuni è la maggiore visibilità offerta alla guida dalla posizione rialzata: quanto alla visibilità è innegabile, ma basterebbe tenere una adeguata distanza di sicurezza per averne a sufficienza pure con una Ferrari. Probabilmente questa posizione offre anche una maggiore sensazione psicologica di sicurezza e protezione, sensazione che viene corroborata anche dalle dimensioni dell’auto. E se questo (le dimensioni e quindi la massa) vale in caso di uno scontro con un altro veicolo, la maggiore massa è invece sempre deleteria in caso di urto contro un ostacolo fisso.
È comunque certo alla massa e al baricentro più elevato che possiamo far risalire le differenze dinamiche rispetto a un auto normale. Ma già il discorso diventa troppo generico: ci sono Suv che, per le loro caratteristiche di guida, sono superiori a molte normali berline. Bisogna quindi entrare nello specifico. Basta confrontare le misure dei pneumatici per scoprire che una Casa automobilistica offre sempre una gommatura più larga (larghezza del battistrada) sul Suv rispetto alla omologa berlina anche se il Suv ha una potenza inferiore. Questa sovragommatura migliora la frenata, i cambi di direzione e anche la stabilità generale del veicolo. Ultimamente ho avuto più di una occasione di utilizzare questo tipo di auto: cambia innanzitutto la percezione dello spazio interno a disposizione che è maggiore, anche in altezza, quindi si sta meglio dentro l’auto, specie nei lunghi viaggi.
Anche la posizione delle gambe è migliore: si è più “seduti” e meno “sdraiati”. Il comportamento su strada è impeccabile anche se con queste auto, non mi viene la stessa voglia di forzare la guida in curva come con un’altra. Ma forse sono io che sono, giustamente, un po’ prevenuto. Provandole in pista a fianco dei clienti su bagnato mi rendo conto che si raggiungono rapidamente e con una certa facilità nella trasmissione di coppia (grazie alla trazione integrale) alte velocità; semmai è la massa (attorno ai 20 quintali) a mettere in difficoltà l’allievo che frena sempre poco e tende ad arrivare ancora più lungo in curva.
Una delle situazioni che mette in crisi le auto a baricentro alto è sicuramente il “doppio transitorio”: un doppio cambio di direzione ravvicinato come in una “esse”, specie a velocità medio alta. Ma scopro che questo non si verifica e l’auto rimane stabile anche facendo l’errore di “tirare” troppo di sterzo e togliere contemporaneamente gas; questo garantisce una buona stabilità anche se, ovviamente, il cambio di direzione è leggermente più lento. Infatti occorre far cambiare direzione a una massa maggiore e la legge dell’inerzia si fa sentire: insomma ne soffre un po’ la maneggevolezza (nella guida sportiva) ma non la stabilità e questo è un bene.
Una situazione da non sottovalutare con questi veicoli è la guida in discesa sia per la massa maggiore che spinge, sia per eventuali problemi di aderenza nella guida su neve. Se magari grazie alla trazione integrale vi portano sempre “su” nelle salite, ricordo che nelle discese la 4x4 non serve e la vostra aderenza è affidata solo ai pneumatici che devono anche gestire la maggiore massa complessiva. Pertanto il consiglio è quello innanzitutto di dotare il Suv, se non lo fosse, di gomme invernali. In secondo luogo, ridurre la velocità in discesa per evitare, per via appunto del peso elevato, un effetto... valanga.
Di conseguenza, su alcuni modelli, le Case hanno anche iniziato a perdere quella caratteristica principale che ne faceva veicoli in grado di affrontare qualsiasi terreno: la trazione integrale. Oggi abbiamo veicoli di grande successo a trazione anche solo anteriore o posteriore. Per ragioni tecniche credo che la scelta di questo tipo di auto non dipenda quindi più dalle loro caratteristiche dinamiche ma da altri fattori.
Un elemento che mi viene spesso riportato da alcuni è la maggiore visibilità offerta alla guida dalla posizione rialzata: quanto alla visibilità è innegabile, ma basterebbe tenere una adeguata distanza di sicurezza per averne a sufficienza pure con una Ferrari. Probabilmente questa posizione offre anche una maggiore sensazione psicologica di sicurezza e protezione, sensazione che viene corroborata anche dalle dimensioni dell’auto. E se questo (le dimensioni e quindi la massa) vale in caso di uno scontro con un altro veicolo, la maggiore massa è invece sempre deleteria in caso di urto contro un ostacolo fisso.
È comunque certo alla massa e al baricentro più elevato che possiamo far risalire le differenze dinamiche rispetto a un auto normale. Ma già il discorso diventa troppo generico: ci sono Suv che, per le loro caratteristiche di guida, sono superiori a molte normali berline. Bisogna quindi entrare nello specifico. Basta confrontare le misure dei pneumatici per scoprire che una Casa automobilistica offre sempre una gommatura più larga (larghezza del battistrada) sul Suv rispetto alla omologa berlina anche se il Suv ha una potenza inferiore. Questa sovragommatura migliora la frenata, i cambi di direzione e anche la stabilità generale del veicolo. Ultimamente ho avuto più di una occasione di utilizzare questo tipo di auto: cambia innanzitutto la percezione dello spazio interno a disposizione che è maggiore, anche in altezza, quindi si sta meglio dentro l’auto, specie nei lunghi viaggi.
Anche la posizione delle gambe è migliore: si è più “seduti” e meno “sdraiati”. Il comportamento su strada è impeccabile anche se con queste auto, non mi viene la stessa voglia di forzare la guida in curva come con un’altra. Ma forse sono io che sono, giustamente, un po’ prevenuto. Provandole in pista a fianco dei clienti su bagnato mi rendo conto che si raggiungono rapidamente e con una certa facilità nella trasmissione di coppia (grazie alla trazione integrale) alte velocità; semmai è la massa (attorno ai 20 quintali) a mettere in difficoltà l’allievo che frena sempre poco e tende ad arrivare ancora più lungo in curva.
Una delle situazioni che mette in crisi le auto a baricentro alto è sicuramente il “doppio transitorio”: un doppio cambio di direzione ravvicinato come in una “esse”, specie a velocità medio alta. Ma scopro che questo non si verifica e l’auto rimane stabile anche facendo l’errore di “tirare” troppo di sterzo e togliere contemporaneamente gas; questo garantisce una buona stabilità anche se, ovviamente, il cambio di direzione è leggermente più lento. Infatti occorre far cambiare direzione a una massa maggiore e la legge dell’inerzia si fa sentire: insomma ne soffre un po’ la maneggevolezza (nella guida sportiva) ma non la stabilità e questo è un bene.
Una situazione da non sottovalutare con questi veicoli è la guida in discesa sia per la massa maggiore che spinge, sia per eventuali problemi di aderenza nella guida su neve. Se magari grazie alla trazione integrale vi portano sempre “su” nelle salite, ricordo che nelle discese la 4x4 non serve e la vostra aderenza è affidata solo ai pneumatici che devono anche gestire la maggiore massa complessiva. Pertanto il consiglio è quello innanzitutto di dotare il Suv, se non lo fosse, di gomme invernali. In secondo luogo, ridurre la velocità in discesa per evitare, per via appunto del peso elevato, un effetto... valanga.
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