Guida auto, il concetto di handling

Guida auto, il concetto di handling
Quando l’auto perde aderenza si tende a dire “È leggera” dimenticando che si è alleggerita per una nostra manovra ....

di Redazione

19.10.2015 ( Aggiornata il 19.10.2015 11:04 )

La lingua inglese è spesso imprecisa ma ha parole “concetto” che in italiano vanno tradotte con più fatica. “Handling” è una di queste. Potremmo definirla come la facilità con cui si riesce a dirigere l’auto dove si vuole, con cui la si inserisce in curva nel misto stretto, con cui si cambia traiettoria. “Handling” da sola esprime tutti questi concetti. “LA MIA auto è leggera dietro” mi dice il guidatore di una trazione posteriore, a proposito di handling. Leggera? Direi che è il contrario. Gli faccio notare che la sua auto ha il 50% di peso dietro mentre quelle a trazione anteriore in genere hanno dietro solo il 40% o poco più. Resta perplesso. È il concetto di leggerezza che va rivisto. Quando l’auto perde aderenza dietro si tende a dire “È leggera” dimenticando di capire che si è alleggerita per una nostra manovra: una frenata che toglie peso dietro o una brusca accelerazione con i controlli disinseriti. LE NOSTRE strade un tempo, erano anche le nostre piste: Mille Miglia, Targa Florio, Mugello, circuiti cittadini per le moto e le tante gare in salita. Oggi abbiamo molti più autodromi sul nostro territorio e sulle strade si viaggia sempre più piano a causa del traffico e di una maggiore consapevolezza dei pericoli. In Europa cresce il partito della riduzione della velocità in autostrada, per ragioni di inquinamento e di riduzione degli incidenti. Forse il nostro futuro sarà andare sempre più piano e guidare meno; forse sperimenteremo solo velocità virtuali nei videogiochi ma spero ci sia anche più pista per tutti. DURANTE un corso speciale abbiamo introdotto un esercizio di guida bendata. Ovviamente il guidatore aveva a fianco un “co-pilota” che gli suggeriva dove andare. Sono emerse grandi differenze: qualcuno perdeva completamente l’orientamento. Lasciando da parte le indicazioni assurde di alcuni co-piloti, i migliori nella guida alla cieca erano quelli che guidavano bene anche a occhi aperti! COSA caratterizza un vero pilota? La capacità di guidare al limite? No, la ricerca della perfezione. Siegfried Stohr

  • Link copiato

Commenti

Leggi auto.it su tutti i tuoi dispositivi

Auto, copertina del meseAuto, copertina del meseAuto, copertina del mese