Il futuro del diesel per Renault e Nissan

Il futuro del diesel per Renault e Nissan
Carlos Ghosn guida, da anni, il Gruppo: la sua ricetta per il futuro è unidirezionale ...

di Leonardo Iannacci

08.01.2016 ( Aggiornata il 08.01.2016 08:00 )

Carlos Ghosn è un tipo molto deciso. I suoi detrattori lo considerano poco carinamente un “tagliatore di teste” per la spregiudicatezza squisitamente imprenditoriale con cui guida, da anni, il Gruppo Renault-Nissan. Chi ne ammira le doti, lo considera invece il Ceo perfetto per una “alliance” che rappresenta una larga fetta del mercato mondiale e abbina due mondi (l’Europa con il glorioso marchio Régie e il Giappone griffato Nissan) e due modi differenti di pensare l’automobile. Durante il Salone di Tokyo Ghosn, nato in Brasile da una famiglia di origine libanese e laureato in Ingegneria alla Ecole Polytechnique di Parigi, è stata una vera star tra i padiglione del nuovo Motor Show giapponese. Si è diviso tra le novità tecnologiche della Nissan e gli ultimi modelli della Renault con la disinvoltura del comandante. Lo abbiamo incontrato in un periodo molto delicato per il pianeta dell’auto. Con il dieselgate della Volkswagen ancora vivo nella memoria e un futuro ancora tutto da decifrare. Ghosn ci ha stupito per le sue idee nette e definitive sui motori diesel, e non soltanto per il terremoto che ha interessato le unità a gasolio nell’ambito del dieselgate Volkswagen. “La vita di ogni cosa è composta da cicli, e anche quella del mondo dell ’industria dell ’automobile. Penso che la tecnologia dei motori diesel abbia già toccato il suo top, non ritengo sia destinata a ulteriore crescita. Sul mercato europeo, dove il gasolio è andato sempre forte, sarà in grado di mantenere nell’immediato le posizioni di vendite attuali ma non sarà protagonista di un espansione come in passato. Prevedo una flessione lenta, sistematica e naturale del diesel, non traumatica e, soprattutto, non causata dallo scandalo che ha toccato il Gruppo Volkswagen”. Scandalo che non ha lasciato indifferenti gli altri costruttori, secondo Ghosn: “Tutte le Case automobilistiche hanno avviato indagini interne per capire meglio quale fossero le rispettive posizioni. Questo ve lo posso assicurare. E lo dico perché sono certo che il Gruppo Renault-Nissan può stare tranquillo, essendo dalla parte della ragione”. SECONDO GHOSN il futuro dell’auto è legato a due tecnologie su cui entrambi i marchi che dirige stanno facendo, da tempo, passi in avanti: i modelli a emissioni zero e quelli a guida autonoma. Il primo obiettivo da perseguire per “l’eliminazione dell’ansia da autonomia”, è quello di costruire batterie al litio che offrano più chilometraggio consentendo ai clienti di domani di disporre di “abbastanza energia per tornare a casa con tranquillità”. Spiega Ghosn, utilizzando concetti netti e taglienti: “Per questo abbiamo puntato per la Leaf model year 2016 su batterie con una alimentazione da 30 kWh che hanno le medesime dimensioni, ma più potenza, rispetto all’attuale unità del modello da 24 kWh”. L’autonomia (dichiarata da Nissan, però, non quella reale su strada), sale dagli attuali 135 km a 200.
Nissan IDS
  LA CONCEPT IDS (che concretizza il programma di guida autonoma Nissan Intelligent Driving) esposta al Salone di Tokyo utilizza un propulsore elettrico alimentato da batterie da 60 kWh con ricarica wireless. Ed è la prima, concreta proposta della Nissan nel campo della guida autonoma. “Il fatto nuovo è che è una vettura a emissioni zero ma che può offrire la possibilità della modalità Piloted Drive che sul prototipo Nissan è sintetizzato nel pulsante PD”. A tal proposito dice Ghosn, scherzando ma non troppo: “Non abbiamo minimanente l’intenzione di strappare il volante dalle mani di chi ama la guida. Piuttosto offriamo due possibilità condurre un automobile manualmente oppure abbandonarsi a quello che essa può offrire. La grossa differenza tra la tecnologia dell’autonomous drive e quella della driverless car offerta da Google o Uber è questa: la nostra intenzione è quela di aumentare, in maniera esponenziale, le possibilità di chi guida. La IDS può essere guidata oppure si guida da sola”. Ha assicurato Ghosn: “Nissan Intelligent Driving migliora le capacità visive, di ragionamento e di reazione di chi guida. Compensa l’errore umano, che è causa di oltre il 90% di tutti gli incidenti automobilistici. Il tempo che passeremo alla guida sarà più sicuro, più pulito, più efficiente e più divertente”. DUE I PROBLEMI ancora da risolvere, secondo il Ceo di Nissan-Renault quando si parla di guida autonoma: “Il primo è ovviamente quello dell’affidabilità: il robot che ci sostituisce deve essere perfetto: guidando sotto forma di software e algoritmi, non deve sbagliare come gli umani”. E poi la cartografia: “Il robot condurrà l’automobile ma dove potrà andare se non avrà una mappa dettagliatissima aggiornabile in tempo reale tenendo conto di incidenti, traffico, blocchi stradali ed eventuali lavori in corso lungo le strade?”. I L PROGRAMMA Zero Emission e Zero Incidenti dell’alliance Nissan-Renault ha novità in serbo, non solo legate a prototipi da Salone o a versioni aggiornate di modelli già esistenti (Leaf e Zoe). Lo anticipa lo stesso Ghosn: “Come avete visto per partire nel settore delle Zero Emission a suo tempo non abbiamo puntato, per l’elettrico, su ammiraglie e grossi sport utility ma su modelli popolari come la Leaf e la Zoe. Ora stiamo pensando seriamente a un crossover di taglia media. Negli ultimi anni siamo cresciuti, cone Gruppo, del 5 per cento e puntiamo a consolidarci. Nei prossimi due anni basterebbe un +1%. Mi accontenterei”.  

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