Benzina e Diesel, più consumi e meno spesa

Benzina e Diesel, più consumi e meno spesa

L'analisi del Centro Studi Promotor: risparmiati 2,770 miliardi da gennaio a maggio

di Francesco Forni

27.06.2016 21:25

Cresce poco il consumo di carburanti auto, ma cala molto la spesa per comprarli. Nei primi cinque mesi del 2016 il consumo di benzina e gasolio auto è infatti aumentato dello 0,3% e nello stesso periodo la spesa per l’acquisto di questi carburanti alla pompa, secondo la stima del Centro Studi Promotor, è calata di ben 2,770 miliardi e cioè del 12,3%.

La spiegazione di questo paradosso sta nel fatto che i prezzi di benzina e gasolio auto nel 2016 sono sensibilmente inferiori a quelli del 2015. Il prezzo medio ponderato alla pompa per la benzina, infatti, nel periodo gennaio-maggio 2016 è stato inferiore a quello del periodo corrispondente dell’8,6%, mentre per il gasolio auto il calo è stato di ben il 14%.

Comprare carburanti per auto costa dunque nel 2016 sensibilmente meno che nel 2015 e ciò anche se la tendenza al calo dei prezzi iniziata a metà 2015 si è esaurita in febbraio, lasciando spazio ad una tendenza di segno opposto. Il prezzo della benzina aveva infatti toccato in febbraio un minimo di 1,361 euro, mentre il prezzo medio ufficiale della terza settimana di giugno è di 1,474 euro (+8,3% sul minimo di febbraio). Per il gasolio, poi, si è passati dal minimo di febbraio di 1,186 euro a 1,318 euro di metà giugno (+11,1%).

Oltre ai dati citati in apertura, dal bilancio elaborato dal Centro Studi Promotor sul mercato di benzina e gasolio auto nei primi cinque mesi del 2016 emergono anche altri dati significativi. In particolare dal bilancio risulta che il calo nella spesa di 2,770 miliardi è andato a danno soprattutto dell’industria petrolifera e della sua rete di distribuzione che ha visto un calo dei propri proventi di 2,293 miliardi (-26,9%), ma anche il bilancio dell’Erario non è positivo.

Il gettito dei due carburanti auto nei primi cinque mesi del 2016 è infatti calato di 477 milioni (-3,4%). Resta da dire, afferma Gian Primo Quagliano presidente del Centro Studi Promotor, che un bilancio negativo per l’Erario è positivo per il contribuente.

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