La follia del limite dei 10 km/h a Roma

La follia del limite dei 10 km/h a Roma
Con questi rimedi, che servono anche per disincentivare l’uso dell’automobile in ambito cittadino, non si risolve nulla

di Roberto Argenti

22.08.2017 17:51

Non ho risorse per riparare le strade, metto un bel limite di velocità a 10 km/h e chi s’è visto s’è visto.

Questo è quello che accade a Roma (e non solo): i 10 all’ora visti in alcune strade sono una cosa ridicola, come capisce bene chiunque guidi un’auto.

Poi è anche giusto che in alcune arterie della Capitale (tratti della via Salaria, via Cristoforo Colombo, via Aurelia), a causa dell’alta pericolosità insita nella conformazione della strada stessa, della scarsa visibilità o delle pessime condizioni, per proteggere pedoni, ciclisti e i c.d. “utenti deboli” siano apparsi cartelli che limitano la velocità: ma a 30 km/h.

La sicurezza di tutti viene sopra ogni altra cosa e se non c’è altro modo di intervenire in città, abbassare il limite da 50 a 30 km/h, in alcuni tratti, va bene. E con questo aumenta anche la sicurezza stradale per chi guida e soprattutto per chi va a piedi: meno velocità uguale meno incidenti. E’ indiscutibile.

E poiché da più parti si è rilevato che nelle nostre città la velocità media è di 15 km/h, con un minimo di 8 nelle ore di punta, il limite di 30 km/h nelle vie centrali è comprensibile. Ma i 10 km/h, no.

Il famigerato cartello è spuntato a Roma, per ora, in via Nizza e in via della Moschea. Non ci siamo, rispettarlo è impossibile: l’auto si spegne! E c’è chi giura di aver visto da quelle parti anche gli autovelox! È chiaro che se c’è un limite bisogna rispettarlo, ma l’automobilista deve essere messo in condizione di poterlo fare: non si può richiedere a chi è al volante di procedere in prima o seconda marcia per non infrangere quel limite di velocità, tanto inusuale e difficile da rispettare e che facilmente crea ingorghi e tamponamenti a catena.

Meglio allora chiudere quelle strade, meglio restringerne anche artificialmente la carreggiata, piuttosto che costringere gli automobilisti a infrangere quei limiti: e così ci abituiamo a rispettare le regole anche in altri casi ben più pericolosi.

È vero che la Giunta capitolina ha sistemato (ed era ora!) un buon numero di terribili buche e riasfaltato alcuni tratti disastrati e pericolosi, ma non può spuntare fuori la farsa dei cartelli da 10 km/h, chiesta dai Vigili Urbani, come per dire: io ti ho avvertito che la strada è pericolosa, poi non venirmi a chiedere risarcimenti perché tanto ti dimostro che tu sicuramente andavi più forte!

Il fatto è che con questi rimedi, che servono anche per disincentivare l’uso dell’automobile in ambito cittadino, non si risolve nulla: le buche restano, il traffico anche e vaga sempre più impazzito e l’inquinamento sale alle stelle assieme agli accidenti che si scambiano gli automobilisti, sempre più bloccati e sempre meno disposti ad accettare questo tipo di misure. Per fortuna che a Roma l’Assessorato al Traffico è stato da poco ridenominato “Assessorato alla città in movimento”!

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