Nissan Qashqai, meno chili, più elettronica, primo test su strada

Nissan Qashqai, meno chili, più elettronica, primo test su strada
Finiture accurate e sistemi evoluti di aiuto alla guida

di Saverio Villa

24.01.2014 ( Aggiornata il 24.01.2014 08:20 )

Arriverà nelle concessionarie il 2 febbraio la seconda generazione della Nissan Qashqai, ovvero la vettura che ha rivoluzionato l’assetto del segmento C: meno berline, poche station wagon, tante crossover. La Qashqai II non è neppure aumentata molto nelle dimensioni, almeno secondo le abitudini delle case automobilistiche. La lunghezza, infatti, è cresciuta meno di 5 centimetri, il passo è rimasto pressoché invariato e l’altezza è leggermente diminuita. Complessivamente ha un aspetto più filante, sicuramente ha guadagnato molto in modernità ma, soprattutto, ha un aspetto più “premium”, perché nello stile si ispira ad alcune tra le suv di maggior successo della categoria superiore, come Hyundai Santa Fé, Ford Kuga e Honda CR-V. All’interno è aumentata leggermente l’abitabilità in altezza e per le gambe dei passeggeri posteriori c’è più spazio: in quattro si viaggia molto comodi e anche in cinque la situazione è piuttosto rosea. Sicuramente è stato fatto un ottimo lavoro nell’incremento della sensazione di sostanza, perché anche il design dell’abitacolo ha un sapore meno essenziale rispetto a quello del vecchio modello ed è migliorata la qualità dei materiali. La plancia è quasi completamente rivestita in materiale morbido, i comandi elettrici restituiscono una sensazione di solidità e il montaggio è accurato. La posizione di guida è leggermente più bassa rispetto a quella della prima Qashqai, ma resta sopraelevata rispetto a quella di una berlina normale. Il volante un po’ troppo orizzontale, però, condiziona la postura del conducente e la rende poco sportiva. Ma il salto in alto della nuova Qashqai è più evidente nel campo dell’elettronica di ausilio alla guida. A richiesta o di serie, secondo l’allestimento, ci sono tutti i dispositivi più evoluti: telecamere perimetrali che simulano una vista aerea dell’auto nel display, lettura dei segnali stradali, frenata automatica di sicurezza, rilevatore della stanchezza del conducente, sorveglianza dell’angolo cieco dei retrovisori, sistema di parcheggio automatico, regolazione automatica degli abbaglianti, avviso del cambio di corsia involontario e avanti di questo passo. C’è naturalmente il sistema in infotainment abbinabile allo smartphone, che nelle versioni più evolute prevede anche il display da 7 pollici e la radio digitale. La gamma motori, tutta mutuata dalla produzione Renault, continua ad avere il suo fulcro nell’efficientissimo 1.5 dCi da 110 cv, affiancato dall’1.6 dCi da 130 cv che è l’unico a poter essere abbinato alla trazione integrale e al cambio automatico a variazione continua (ma non ad entrambi contemporaneamente). L’unica opportunità a benzina è l’1.2 turbo DIG-T da 115 cv, che va a sostituire il vecchio 1.6 aspirato alla base della gamma. Su strada, la Qasqhai II, pur senza avere un temperamento propriamente sportivo, ha guadagnato in brillantezza, grazie al peso ridotto di circa 40 kg, al baricentro abbassato e all’assetto più “piatto”. A rendere la guida divertente c’è anche, su tutte le versioni, la possibilità di regolare il servosterzo su due livelli di pesantezza e una funzione dell’ESP che, tramite azioni automatiche sui freni, riduce il beccheggio e corregge le traiettorie imitando il lavoro di un differenziale autobloccante. Per la maturità ormai raggiunta da questa vettura, il turbodiesel di maggiore potenza è quello che offre il miglior mix tra prestazioni, confort, versatilità di utilizzo e consumo, ma l’1.5 dCi, forte di un’erogazione molto consistente ai bassi regimi, una brillantezza accettabile e una sete di gasolio davvero ai minimi termini, continuerà ad essere il cavallo vincente. Il piccolo motore a benzina rappresenta comunque una soluzione interessante per chi non compie grandi percorrenze e, nonostante la cilindrata insolitamente bassa per un’auto di queste dimensioni, permette prestazioni più che accettabili grazie a un’erogazione quasi da diesel ai bassi regimi. Gli allestimenti disponibili sono tre - Visia, Acenta e Tekna – e la versione “entry level” a benzina è l’unica a stare sotto il tetto dei 20 mila euro (19.900 euro, 500 più che in passato). La Qasqhai 1.5 dCi Acenta, che presumibilmente sarà la più gettonata in Italia, costa invece 24.100 euro.

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