Renault Eolab, l’ecoauto del Presidente

Renault Eolab, l’ecoauto del Presidente
Per rispondere alle richieste di Hollande, ecco il prototipo che promette di percorrere 100 km con un litro. L’abbiamo provato.

di Saverio Villa

10.10.2014 ( Aggiornata il 10.10.2014 06:57 )

Renault Eolab, l’auto di massa da “100 km con un litro” rimarrà un sogno ancora per un po’, però è un sogno che appare sempre meno irrealizzabile. Qualcuno ci ha già provato, avvicinando però questo risultato straordinario con un veicolo a metà strada tra un’automobile e un kart (leggi la VW con la XL1, peraltro anche prodotta in una piccola serie di 200 unità, suggestiva ma poco versatile e, soprattutto, con un prezzo assolutamente elitario: oltre 100 mila euro). La Renault, invece, con il prototipo ibrido Eolab (il nome sottolinea l’affinamento aerodinamico evocando il nome di Eolo, re dei venti, a la sperimentalità da laboratorio ella vettura) prova a ipotizzare un’auto vera, con le dimensioni e una buona parte di componentistica della Clio, quattro posti, quattro porte (due a sinistra, una a destra e il portellone), un bagagliaio sfruttabile e un costo che potrebbe essere concorrenziale con quello delle auto normali grazie a un approccio a circolo virtuoso riassumibile così: per consumare e inquinare meno occorre ridurre il peso di una vettura, ma se la si allegerisce in maniera furba, togliendo o smagrendo tutto ciò che in una modello normale è voluttuario, si risparmia anche denaro e così ci si ritrova in tasca un “tesoretto” che può essere investito in materiali leggeri e altre tecnologie costose. A conti fatti, utilizzando acciai ad alta resistenza, alluminio, polimeri e un po’ di magnesio, oltre a ridurre spessori qua e là (il parabrezza è assottigliato di due terzi rispetto al solito) sono stati risparmiati 130 kg nella scocca, 160 kg nella meccanica e 110 kg negli equipaggiamenti, arrivando a un peso finale di 955 kg, nonostante i 150 kg supplementari delle batterie. Per ottimizzare la profilatura della carrozzeria, poi, ci sono uno spoiler anteriore e due flap posteriori attivi, che cambiano il loro orientamento sopra i 70 km/h, gomme strettissime a basso attrito (145/70) montate su cerchi con feritoie che si chiudono automaticamente quando non serve raffreddare i freni, telecamere al posto dei retrovisori esterni e tanti altri accorgimenti che hanno migliorato la penetrazione aerodinamica del 30% rispetto alla Clio, che ha le stesse dimensioni dell’Eolab. Sembra facile, ma non lo è. E, comunque, Renault annuncia che il 20/30% dei “trucchi” dell’Eolab confluirà nella produzione di serie entro il 2016 e la percentuale salirà al 50/60% nel 2018, per arrivare all’80/90% nel 2022. Il gruppo propulsore è costituito dal tre cilindri aspirato a benzina da un litro - di origine Smart - montato dalla nuova Twingo (ma nella release da 75 cv, anziché gli attuali 70, che arriverà sul mercato nel 2016), abbinato a un motore elettrico da 50 kW (68 cv), alimentato da una batteria agli ioni di litio da 400 volt e 6,7 kWh ricaricabile dalla rete. La potenza dei due motori viene trasmessa alle ruote anteriori attraverso un cinematismo originale che può dare origine a 9 combinazioni di funzionamento e non richiede frizione (perché la partenza avviene sempre solo in elettrico) né sincronizzatori. La sua gestione, ovviamente, è del tutto automatica. Nel breve giro di prova che abbiamo potuto compiere sul proving ground CERAM di Mortefontaine, a pochi km da Parigi, l’Eolab si è dimostrata scattante (accelera in 9” da 0 a 100 km/h come la Clio col 1200 turbobenzina da 120 CV), come era prevedibile visto il peso e la potenza in gioco, ma anche inaspettatamente divertente, a conferma del fatto che un’auto leggera non ha bisogno di pneumatici ipertrofici per essere adeguatamente attaccata all’asfalto e reattiva. Il cambio un po’ lento e la frenata poco dosabile sono solo dettagli perdonabilissimi a una concept che, per ora, è solo un “manifesto” tecnologico e non ha l’ambizione di arrivare in concessionario in tempi brevi. E - cosa non richiesta ma encomiabile - è anche bella da vedere (ed è un concetto stilistico che - questo sì - verrà ripreso nel futuro prossimo sui modelli normali) e ragionevolmente comoda, nonostante l’essenzialità dell’abitacolo, dove tutto è ridotto ai minimi termini e anche la strumentazione tradizionale è sostituita da due tablet. I 100 km/litro dichiarati, a dire il vero, non sono un dato di valore assoluto e vanno contestualizzati, perché il ciclo di misurazione delle vetture ibride plug-in come la Eolab prevede che si dia fondo prima alla carica delle batterie e poi si rilevi il consumo del motore termico. Quindi, una volta esaurita l’autonomia a “emissioni zero”, che nel caso del prototipo francese è di poco inferiore ai 70 km, il consumo effettivo del tre cilindri è di 3,6 litri/100 km. Quello conseguito dalla Renault è comunque un risultato di grande rilievo, che risponde adeguatamente alle richieste del Governo francese, il quale ha “incoraggiato” caldamente i produttori transalpini a sviluppare rapidamente un’auto realmente in grado di arrivare a 2 litri/100 km.

Renault Eolab, la foto gallery

 

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