Honda CR-V, test del 1.6 diesel da 160 cv

Honda CR-V, test del 1.6 diesel da 160 cv
Turbodiesel col miglior rapporto tra potenza/ consumo della sua classe più potente e cambio automatico a 9 marce

di Saverio Villa

29.01.2015 ( Aggiornata il 29.01.2015 06:33 )

Barcellona (Spagna) L’attuale Honda CR-V, presentata nel 2012, è uno dei suv più validi e interessanti del segmento intermedio. Nel 2014, secondo quanto dichiarato dalla Casa, è stato il veicolo più venduto al mondo nel suo genere e, in assoluto, l’ottava auto più richiesta nel pianeta. In Italia, invece, anche causa della scarsa promozione che la filiale nazionale riserva ai suoi prodotti, immeritatamente non compare neppure nella classifica dei 50 modelli più venduti del 2014. Nata con un turbodiesel dalla cilindrata piuttosto impegnativa (2,2 litri), dallo scorso anno ha ricevuto anche un 1600 a gasolio da 120 cv più attraente dal punto di vista dei costi fissi ma un po’ sottotono per la mole dell’auto, che è lunga 4,6 metri e larga quasi 2. Da aprile, invece, questo motore sarà disponibile anche in variante da 160 cv. I 40 cv in più sono merito soprattutto dell’adozione di un turbo a doppio stadio (a geometria variabile la girante grossa, a geometria fissa la più piccola) che ha permesso anche di aumentare l’efficienza, tanto che, sempre secondo le dichiarazioni ufficiali, questa CR-V offre oggi il miglior rapporto tra potenza e consumo della sua classe.

Honda CR-V, test del 1.6 diesel da 160 cv - su strada

In più è abbinabile a un nuovo cambio automatico a 9 rapporti prodotto dalla ZF, parente di quelli adottati da Range Rover Evoque, Jeep Cherokee e Renegade e Fiat 500X, che va a sostituire il precedente 5 rapporti. Da notare che rispetto a quest’ultimo, sono stati risparmiati 35 kg, mentre 30 sono stati guadagnati dal motore rispetto al 2,2 litri. Sulla CR-V con la nuova motorizzazione, disponibile solo con trazione 4x4, l’incremento prestazionale è avvertibile, anche se non sostanziale, ma certo permette una brillantezza piacevole anche quando si viaggia a pieno carico: una condizione molto impegnativa, vista l’offerta di spazio di questa Honda. Si avverte una rombosità sommessa solo all’approssimarsi dei 3 mila giri, ma il nuovo cambio automatico fa di tutto per mantenere il regime a bassi livelli e ci riesce bene grazie al numero di marce “esagerato” e alla rapportatura lunga. Basti pensare che la quinta marcia del vecchio automatico corrisponde pressappoco alla settima di quello nuovo, che quindi offre altre due marce da sfruttare in autostrada o, comunque, a velocità costante, per abbassare rumorosità, consumi ed emissioni. Non è una trasmissione straordinariamente veloce, neppure quando la si stimola con i comandi manuali, ma è delicata nel funzionamento e ha una gestione elettronica finalizzata più alla fluidità di marcia e all’ottimizzazione del consumo, che non al divertimento. Le sospensioni sono morbide ma guidabilità e reattività sono notevoli e anche leggermente incrementate grazie all’allargamento delle carreggiate e a una leggera rivisitazione della taratura delle sospensioni, specie per quanto riguarda la barra antirollio. Solo lo sterzo è leggero e manca un po’ di feeling e di immediatezza, specie nel cosiddetto “punto zero”, ma su un’auto così ci può stare. La struttura della CR-V non è cambiata, quindi c’è sempre tanto spazio nell’abitacolo (in altezza, poi, è quasi da record) e nel bagagliaio (da 589 a 1.669 litri (anche in questo caso siamo al top della categoria). Le finiture sono curate, come sempre quando si parla di Honda, gli allestimenti sono mediamente ricchi e la dotazione elettronica, di serie o a richiesta, è allo stato dell’arte, perché oltre a quasi tutti i dispositivi più evoluti di ausilio alla guida, c’è anche un cruise control attivo che - primo al mondo - ha una capacità previsionale e rallenta la vettura anche quando, in base a un calcolo probabilistico, rileva il rischio che una vettura in un’altra carreggiata possa inserirsi nella traiettoria della CR-V. C’è anche un nuovo sistema di infotainment con touch screen da 7 pollici, una decina di app residenti e il mirror link per abbinarlo al meglio al proprio smartphone. La plancia rimane originale ma tormentata nel design e richiede un po’ di abitudine per la consultazione degli strumenti e l’utilizzo di alcuni comandi. All’esterno i cambiamenti sono abbastanza evidenti. Ci sono un muso ridisegnato per dare una maggiore sensazione di larghezza e di fisicità, la nuova fanaleria posteriore, cerchi da 17” e 18” con disegno inedito e parecchie cromature aggiuntive cha fanno apparire la CR-V più ricca anche un po’ più barocca. La CR-V restyling debutterà sul mercato italiano nel weekend “porte aperte” del 18/19 aprile e i prezzi ufficiali non sono ancora stati resi noti. La versione con il motore da 160 cv e la trazione integrale, però, dovrebbe partire da 31 mila euro, ai quali occorrerà aggiungerne altri 2 mila nel caso si desideri il cambio automatico a 9 rapporti. Per la CR-V col 1600 da 120 cv e la trazione anteriore, invece, dovrebbero bastare poco meno di 27 mila euro.

Honda CR-V, test del 1.6 diesel da 160 cv - le foto

 

  • Link copiato

Commenti

Leggi auto.it su tutti i tuoi dispositivi

Auto, copertina del meseAuto, copertina del meseAuto, copertina del mese