Opel test, nuovi diesel: 2.0 CDTI Insignia e 1.6 CDTI Mokka

Opel test, nuovi diesel: 2.0 CDTI Insignia e 1.6 CDTI Mokka
Sono il frutto del lavoro del centro “Powertrain” di Torino, diventato un punto di riferimento per la progettazione di moderni propulsori

di Lodovico Basalù

19.02.2015 ( Aggiornata il 19.02.2015 06:58 )

Dublino Piani ambiziosi, che in casa Opel continuano puntualmente a concretizzarsi. Come dimostra il nuovo 2.0 CDTI da 170 cavalli, provato in terra irlandese sulla Insignia e che equipaggerà anche altri modelli della casa. Parallelamente abbiamo anche saggiato le qualità del più piccolo 1.6 CDTI da 136 cavalli, già noto da un anno ma da adesso adottato anche dalla Mokka. Si tratta di due propulsori, entrambi Euro 6, e disponibili da metà marzo, che sono il frutto del lavoro del centro “Powertrain” di Torino, ormai diventato un punto di riferimento per la progettazione di moderni propulsori turbodiesel.
2.0 CDTI Insignia
  I motori in questione sono stati illustrati da quelli che possiamo un po’ considerare i loro “papà”, ovvero l’ingegnere Massimiliano Sala, per quel che riguarda il 2.0 CDTI, e Giovanni Rovatti, per quel che concerne l’unità più piccola. Cominciamo dal propulsore provato sulla Insignia, nelle sue varie versioni. Merita certamente il soprannome di “Whisper Diesel”, tanto è la sua fluidità e silenziosità. Ha sempre il basamento in ghisa, ma la testata ora è in alluminio e nessuna altra componente del vecchio motore è stata utilizzata. E’ nato così un 4 cilindri con turbo a geometria variabile e attuatori elettrici che, a prescindere dalla potenza massima, presenta soprattutto un valore di coppia di 400 Nm tra 1750 e 2500 giri/min, ovvero il 14 % in più rispetto al motore precedente. Dispone di due contralberi di equilibratura , permette di accelerare da 0 a 100 km/h in 9”, e percorre in media 23,3 km/litro, secondo i dati forniti dalla casa. A livello di emissioni siamo a 114 g/km di C02, con la possibilità, volendo e potendo, di toccare i 225 km/h. Al volante della Insignia messa a nostro disposizione (anche a trazione integrale) è stato possibile valutare quali progressi possono essere ancora possibile quando si parla di propulsori a gasolio. La risposta alla minima pressione sull’acceleratore è infatti pressoché istantanea, con la possibilità di spingersi senza problemi fino alla soglia dei 4300 giri/min, cosa molto utile, ad esempio in fase di sorpasso o con una guida allegra. Per la cronaca, la potenza massima viene erogata a 3750 giri/min, ma sempre nel silenzio pressoché assoluto. Del resto parliamo di un common rail ad alta pressione (2000 bar e fino a dieci iniezioni per fase), con gli ugelli degli iniettori che garantiscono sempre un rendimento elevato, una migliore polverizzazione del carburante e dunque una miscela ottimale. In quanto al cambio, per ora è previsto solo un ottimo manuale a 6 rapporti. E in quanto al prezzo, si parte da 33.600 euro, per poi salire secondo le versioni e gli optional.
1.6 CDTI Mokka
Passando al 1.6 CDTI, è sempre quello presentato alla fine del 2013, già noto su altri modelli della Opel e ora utilizzato anche sulla Mokka, sia nella versione a trazione anteriore con cambio automatico o manuale a sei marce, sia con cambio manuale a sei marce a trazione integrale. E’ tutto in alluminio e non sfigura affatto rispetto al più pretenzioso 2.0 litri e livello di brillantezza, anche se risulta più rumoroso, relativamente parlando. Lo avevamo, per il resto, già conosciuto per le sue doti, per esempio sulla Zafira Tourer. Ha una coppia di 320 Nm a 2000 giri/min, un consumo medio di 24,4 km/litro ed emissioni di 109 g/km di Co2. Può spingere la Mokka (venduta con il nuovo motore a partire da 24.350 euro) fino a 191 km/h, con una accelerazione da 0 a 100 km/h in 9”9. E’ un motore “pulito” a tutti gli effetti, visto che sfrutta un catalizzatore ad accumulo di LNT per gli ossidi di azoto, cosa che avviene anche nel 2.0 CDTI tramite il sistema BlueInjection SCR, dove una soluzione  composta da acqua e urea viene iniettata nel flusso dei gas di scarico prima che arrivino al catalizzatore, annullando anche in questo caso il pericoloso ossido di azoto, vecchio nemico di tutti i propulsori a gasolio. Da qui al 2018 la Opel, con la collaborazione attiva del centro Powertrain di Torino, presenterà ben 17 nuovi motori, con 27 nuovi modelli attesi al varo. Un impegno certamente pesante. Ma è questo che il mercato chiede.

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