Ferrari 488 GTB, il test su strada (2)

Ferrari 488 GTB, il test su strada (2)
Emozione e goduria nella guida sono garantite: sembra diventata più facile da guidare forte

di Alberto Sabbatini

25.05.2015 ( Aggiornata il 25.05.2015 00:19 )

(qui la prima parte)

GRANDE REATTIVITÀ

Il risultato di tanto lavoro è un propulsore molto reattivo e rapido a salire di giri e dalla personalità più simile a un aspirato che a un tradizionale turbo. Ci si rende conto di questo aspetto salendo al volante della 488. Per darvi un’idea di quanto il V8 turbo sia reattivo, accelerando a 2000 giri in 3° marcia il tempo di risposta globale del motore è di appena 8 decimi di secondo: una reattività quasi in tempo reale. Continuando a schiacchiare il gas in rettifilo, il motore sale decisamente di giri e “allunga” ad alto regime fino a 8000 giri/minuto, proprio come un aspirato, invece di “plafonarsi” a 5/6000 giri come i tradizionali turbo. La progressione in accelerazione, anche per merito del cambio 7 marce doppia frizione velocizzato nei tempi di risposta, è incredibile: pensate che in appena 6 secondi si passa dalla prima alla 4° marcia a limitatore, e scattando da fermo si arriva a 200 km/h in 8,3 secondi: due secondi più rapidamente che con la 458 che sullo 0-200 km/h impiegava 10”4!

EMOZIONI ALLA GUIDA

La facilità di guida invece è stata incrementata lavorando sul telaio, sul sistema sospensivo e sulla dinamica di marcia. Le dimensioni esterne della berlinetta sono uguali a quelle del modello precedente, ma nella 488 il V8 turbo, grazie ai cilindri più compatti e all'assenza del “polmone” di aspirazione, è montato 5 mm più in basso nella vettura. E questo contribuisce ad abbassare il baricentro e migliorare l’handling. Poi la Ferrari ha migliorato ulteriormente il sistema SSC, (Side Slip Control), una tecnologia che controlla l’angolo di assetto in accelerazione fuori dalle curve. Il sistema gestisce il sovrasterzo in uscita di curva senza penalizzare la trazione e la progressione di marcia. In parole povere, un software che favorisce i “traversi” continuando però a tenere però sotto controllo la macchina con l’elettronica perché il controllo di stabilità resta inserito, ma “permette” le derapate a tutto vanatggio del divertimento di guida e dell’emozione. Questa tecnologia SSC era già sulla 458 Speciale, ma in questa seconda generazione è stata potenziata perché ora interviene anche sulla taratura degli ammortizzatori elettronici durante la sbandata per rnedre pià dolce e progressiva la derapata, indurendo o ammorbidendo all’istante l’ammortizzatore. Praticamente un software che aumenta in modo esponenziale il divertimento, l’emozione e la goduria nella guida della 488 GTB. Di fatto, nonostante l’aumento di potenza e la coppia strabordante data dal turbo, la 488 GTB sembra diventata paradossalmente più facile da guidare forte. Consente acrobazie e brividi con un certo margine di sicurezza grazie all’elettronica che non mortifica “tagliando” bruscamente, ma ti aiuta a sbandare senza però farti girare.

Ferrari 488 GTB, il test su strada - foto gallery (2)

 

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