Porsche Boxster Spyder: il nostro test

Porsche Boxster Spyder: il nostro test
L’espressione più pura ed essenziale della guida a cielo aperto

di Lorenzo Facchinetti

03.07.2015 ( Aggiornata il 03.07.2015 10:53 )

Ci sono certe persone che questo concetto non lo capiranno mai: perché spendere di più per avere di meno? Ottantatremila euro, contro i sessantacinque di una Boxster S, e se ho voglia di aprire la capote anziché premere un tasto e aspettare qualche secondo devo scendere dall’auto, sbloccare due tiranti, aprire un enorme cofano in alluminio, abbassare a mano la tela e richiudere il cofano… Roba d’altri tempi. Però è proprio questo il fascino della Boxster Spyder. Il ritorno allo spirito essenziale e purista delle spider di una volta: leggere, semplici, votate al piacere di guida e basta. Il risultato è che questa Boxster è la più leggera della famiglia: 1315 kg appena. Che divisi per la potenza del suo motore 3.8 da 375 cavalli, diventa così la più performante e goduriosa fra le piccole Porsche: 3,5 kg/cv di rapporto peso/potenza, 0-100 in 4”5 e 290 km orari. Di fatto la nuova Spyder sta alla Boxster come la GT4 sta alla Cayman. Monta dunque lo stesso propulsore derivato dalla 911 Carrera S, ma con 10 cavalli in meno della GT4 perché la Cayman è dotata di prese d’aria che creano una sorta di sovralimentazione dinamica che le regalano 385 cavalli. Ha poi lo stesso cambio meccanico a sei rapporti e il medesimo frontale, con la piccola griglia all’inizio del cofano e le ampie prese d’aria; il labbro inferiore è invece un po’ più piccolo, perché la Cayman GT4 monta una grossa ala posteriore e dunque per bilanciare il downforce ha bisogno di un labbro più pronunciato. La differenza la fanno invece l’assetto e i freni, perché la GT4 monta l’impianto della 911 GT3 come pure parte dell’avantreno mentre la Spyder no. Ciò nonostante, anche la Boxster fa capire alla prima curva (e alla prima buca) che qui il set up è votato al piacere di guida. L’assetto è piuttosto rigido, per esaltare ancor di più la notevole agilità propria del modello, cui concorre anche Il PTV con differenziale autobloccante di serie: il Porsche Torque Vectoring aiuta in inserimento di curva, con impercettibili frenate della ruota posteriore interna, mentre l’autobloccante serve a non sprecare cavalli in uscita di curva. È comunque il propulsore a rendere particolarmente libidinosa la Boxster Spyder. La cilindrata elevata, e di pari passo una sostanziosa coppia (420 Nm fra 4750 e 6000 giri), sono l’ideale per viaggiare in souplesse sfruttando l’enorme elasticità del boxer, che non si fa pregare a riprendere quota nemmeno a mille giri. Quando poi il traffico si dirada, e scatta il voglino di sentire come canta in alto, c’è un grintoso allungo fino a 7800 giri che appaga il corpo e l’udito, specie quest’ultimo se provvedete a risvegliare l’impianto di scarico sportivo con l’apposito tasto in plancia. Un must ad ogni galleria… Tornando al discorso del pagare di più per avere di meno, un’ultima considerazione. In Italia, di Boxster Spyder, ce ne saranno una trentina soltanto, già ordinabili al prezzo di 83.084 euro. Ma se guardate alle quotazioni del precedente modello, che oggi da usata vale quanto costava da nuova, allora in chiave investimento non sono certo soldi buttati dalla finestra…

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