Nuova BMW Serie 7, primo test su strada

Nuova BMW Serie 7, primo test su strada
L’ammiraglia che fa (quasi) tutto da sé: nella marcia in coda è autonoma in tutto, in velocità è molto propositiva e poi sa parcheggiare da sola

di Saverio Villa

02.09.2015 ( Aggiornata il 02.09.2015 07:54 )

  Porto Diversamente dal passato, la nuova Serie 7 sembra essere stata pensata originariamente nella versione L a passo lungo da 5,23 metri e solo successivamente accorciata per ottenere la variante più “normale” che, in effetti, non ha una linea altrettanto equilibrata nonostante i suoi 5,01 metri. Anche l’abbondanza di cromature e la calandra Bmw riproposta in dimensioni ipertrofiche e quasi ostentata, hanno poco a che vedere con il gusto del Vecchio Continente, ma nel complesso questa ennesima versione dell’ammiraglia tedesca è abbastanza fluida, ha proporzioni corrette e mette insieme ragionevolmente modernità e tradizione. Il design interno mantiene la canonica atmosfera rigorosa Bmw, che magari non scalda il cuore nonostante l’abbondanza di pelle e legno, ma intriga per l’esibizione di hi-tech della strumentazione virtuale, dei display extralarge, dei comandi a sfioramento o di tipo tradizionale ma realizzati in metallo tagliato al laser e del sistema di gestione delle funzioni iDrive sempre più intuitivo. Lo spazio interno è naturalmente sovrabbondante anche dietro, se non addirittura sconfinato nel caso della versione a passo lungo. Ci sono poi gli “effetti speciali” del comando gestuale di alcune funzioni base (una telecamera interna sa interpretare alcuni movimenti delle mani dei passeggeri anteriori); del tablet da 7 pollici inserito nel bracciolo centrale posteriore per navigare sul web ma anche per regolare i sedili, l’hi-fi, leggere i dati di viaggio; dell’illuminazione e della profumazione dell’abitacolo regolabili su vari parametri; del portachiavi che è esso stesso un piccolo tablet per comandare a distanza alcune funzioni dell’auto; dei sedili posteriori che possono offrire vere e proprie sedute di massaggio personalizzabili e così via. Per quanto riguarda i dispositivi di ausilio alla guida, poi, questa Serie 7 fa segnare un ulteriore passo in avanti verso l’obiettivo a lungo termine della guida autonoma. Lo sterzo a gestione elettronica aiuta con segnali e piccole correzioni a restare in traiettoria fino a 210 km/h; nella marcia in coda la vettura effettivamente si autogestisce per quanto riguarda sterzo, freni e acceleratore; si può attivare una funzione che adegua la velocità ai limiti imposti dalla strada e, agendo sulla chiave “magica” di cui sopra, è perfino possibile ordinare all’auto di parcheggiare da sola stando all’esterno. Tutto questo florilegio di tecnologia “new age” mette quasi in secondo piano alcuni altri aspetti costruttivi, come l’uso più ampio nella categoria di fibra di carbonio anche per elementi strutturali, che ha permesso di risparmiare fino a 130 kg, e il sistema di sterzata integrale, che era già disponibile per la generazione precedente ma adesso può essere combinato anche con la trazione integrale. Dal punto di vista motoristico, la nuova Serie 7 non propone novità epocali ma “solo” un affinamento di quanto visto nel passato recente. Inizialmente i motori disponibili, saranno il sei cilindri turbodiesel di 3 litri da 265 cv (730d) e il V8 biturbobenzina di 4,4 litri da 450 cv (750i), mentre in un secondo momento arriverà anche un 6 cilindri turbobenzina di 3 litri da 326 cv (740i). Certo più interessante e innovativa sarà la proposta ibrida plug-in (740e) spinta da un quattro cilindri 2 litri turbobenzina da 258 cv e da un motore elettrico da 84 kW (113 cv), per un totale di 326 cv effettivamente disponibili: in modalità elettrica permetterà di raggiungere i 120 km/h e di viaggiare per circa 40 km, mentre nell’uso combinato dei due motori la Bmw dichiara una percorrenza media di oltre 47 km/litro ed emissioni di 49 g/km di CO2. La 740e verrà presentata in autunno e sarà in vendita dall’inizio del 2016. Su strada le dimensioni della Serie 7 rappresentano più che altro un limitazione psicologica, perché la vettura è sorprendentemente maneggevole e rapida, grazie al peso tutto sommato ragionevole per un’auto così imponente (la massa a secco non arriva alle 2 tonnellate), alla gran coppia dei motori e all’efficacia dei programmi di guida, che hanno le solite tarature a sportività crescente ma anche una modalità adattiva molto efficace. La 750i fa tutto con energia infinita e splendida nonchalance, mentre la 730d è leggermente meno compassata ma ha tutta la compostezza che si può chiedere a una superammiraglia e davvero non fa sentire il bisogno d’altro, non solo dal punto di vista delle prestazioni assolute, ma neppure dell’aplomb nella marcia normale e dell’insonorizzazione. I prezzi della gamma iniziale, che sarà commercializzata dal 24 ottobre, partono da 88.800 euro e arrivano a 132.700 euro ma vanno intesi come indicazioni di massima o poco più, perché la varietà, i prezzi e le attrattive del listino degli optional possono alterare questi valori in modo sostanziale.

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