DS4 e DS4 CrossBack, test su strada

DS4 e DS4 CrossBack, test su strada
Vetture compatte Premium che .... ancora più premium vogliono diventare

di Lodovico Basalù

15.10.2015 ( Aggiornata il 15.10.2015 12:43 )

  Loira (Francia) Grandi ambizioni all’orizzonte. E una certa soddisfazione per quanto fatto finora. La presentazione della nuova gamma della DS4, disponibile da novembre, ha sancito tutto ciò. E forse non a caso è stata fatta nel cuore della Francia, in quella Loira che grazie ai suoi infiniti castelli testimonia bene la cosiddetta “grandeur” francese. Anche perché, parlando di DS, si parla di vetture compatte Premium che ancora più premium vogliono diventare. Magari ricordando, proprio in questo periodo, i 60 anni della Dessè, tanto che Citroen Italia ha fatto restaurare una DS 23 del 1974 per celebrare l’importante anniversario. Intanto i numeri di vendita globali delle DS del terzo millennio sono discreti, come dimostrano DS3, DS3 Cabrio, DS5 e la stessa DS4 dal 2011 ad oggi. Ora quest’ultima, appunto, si rinnova, ma con discrezione, visto che le modifiche riguardano soprattutto il frontale, con la nuova mascherina e la scritta DS al centro, nuovi fari a led, inediti colori con numerosi accostamenti per quel che riguarda tetto e spoiler. Sono ben 38 i le combinazioni possibili tra tetto e carrozzeria, con ampie possibilità di personalizzazione. Ma la novità più curiosa (e anche attesa) è certamente la DS4 CrossBack, una crossover, ma con discrezione, visto che non ha la trazione integrale, ma solo una carrozzeria alla Indiana Jones. Più alta di 30 mm rispetto alla DS4 normale ha i passaruota ben evidenti rivestiti da una robusta protezione in plastica, i cerchi in lega da 18”, solo neri, e di indubbio effetto, specie con il colore arancione metallizzato, barre longitudinali sul tetto, parabrezza panoramico con angolo visivo di 45°. Molto bello e curato il cruscotto, specie se si sceglie la versione in pelle integrale con cuciture a mano, disponibile sia per la DS4, sia per DS4 Crossback, ma con un supplemento di 4300 euro. A livello di infotainement, fa la sua comparsa il sistema Connect Box, con un nuovo schermo da 7” e display a sfioramento, collegabile con uno smartphone. In questo modo vengono proiettate sullo stesso display le principali applicazioni, attivabili a sfioramento e anche con comando vocale. Non manca il Pack Traking: in caso di furto la posizione della vettura viene trasmessa alle varie forze dell’ordine. Tra i vari optional, il navigatore, per il quale si devono sborsare 1000 euro in più. La nuova gamma della DS 4 è proposta con sei motori turbo, che emettono tra 100 g/km e 138 g/km di CO2: tre a benzina (una PureTech e due THP) e tre BlueHDi. DS 4 Crossback dispone invece di quattro motorizzazioni: due benzina e due diesel. Con questa offerta di motorizzazioni, il ventaglio di potenza va da 120 a 210 cv, la coppia da 230 a 400 Nm; i consumi (ulteriormente ridotti) vanno da una percorrenza media di 16,9 a 26,3 km/litro, anche se saranno poi le prove su strada a rivelare come sempre quelli effettivi. Noi abbiamo provato la DS 4 berlina con il motore a benzina da 210 CV (non disponibile sulla Crossback e cambio manuale a 6 rapporti. La coppia massima che si ottiene è di 285 Nm da 1.750 giri/min, e resta costante fino a 4.000 giri/min. Peccato per la rapportatura della sesta marcia, decisamente troppo lunga, anche per un uso autostradale. Brillante, comunque, questo 4 cilindri sovralimentato di 1.6 litri, in grado di spingere la vettura fino a 235 Km/h. In quanto al comportamento sui vari fondi stradali, da segnalare una certa rigidità sullo sconnesso. In quanto alla DS4 CrossBack, il nostro test si è svolto con il motore a gasolio più potente BlueHDi 180 S&S EAT6, abbinato al nuovo cambio automatico a 6 rapporti, appunto denominato EAT6, che si è rivelato sufficientemente rapido, anche se privo dei paddle sul volante. Notevole l’elasticità del propulsore di 2.0 litri, con 181 CV a 3750 g/min e una coppia di 400 Nm a partire da 2000 g/min. E’ anche abbastanza silenzioso. In quanto all’assetto, la CrossBack risente un po’ dei 30 mm in più di altezza, specialmente in quanto a rollio, ma è una cosa del tutto trascurabile. In quanto ai difetti “veri” restano quelli noti alla precedente gamma. Ovvero l’accesso al sedile posteriore, a causa del particolare taglio del padiglione, i vetri posteriori che non si aprono e la visibilità, sempre dietro, scarsa, anche se aiutati da sensori e telecamera. Uberto Gavazzi, product manager del marchio DS a Parigi, giura che il cliente tipo di una DS4 non guarda a queste cose, ma al design e al fatto che utilizza la vettura al massimo con due persone a bordo. Una spiegazione plausibile, anche se come sempre i giudizi sono e saranno soggettivi. Ultima annotazione i listini. Discreta la capacità del bagagliaio, pari 381 litri con tutti i passeggeri a bordo. I prezzi vanno da 22.600 euro per la versione DS 4 PureTech 130 S&S Chic, fino a 33.750 Euro per la versione DS 4 Crossback BlueHDi180 S&S EAT6 Sport Chic. Tra gli allestimenti: Chic, So Chic e Sport Chic, più il Business, rivolto soprattutto alle flotte e solo con motore 1.6 BlueHdi da 120 CV. In quanto alle preferenze sul mercato italiano tra DS4 e DS4 CrossBack, si prevede un 81% per la prima e un 19% per la seconda. In pole assoluta tra i motori i turbodiesel, con il 92% dei contratti.

DS4 e DS4 CrossBack, test su strada - le foto

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