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Toyota Mirai, l'idrogeno su strada

Tre minuti per il pieno, offre un funzionamento analogo ad altre ibride Toyota, aggiungendovi qualche pregio in più
Toyota Mirai, l'idrogeno su strada

Alberto SarasiniAlberto Sarasini

19 ott 2015

Amburgo Un’auto elettrica che fa il pieno in tre minuti. Possibile? Sì, se al posto della corrente per caricare una grossa batteria, riempite per bene i due serbatoi di idrogeno: operazione del tutto simile al rifornimento di gas Gpl (o benzina, a ben guardare), rapidissima e naturalmente senza alcun rischio. In effetti, l’auto a emissioni zero che emette soltanto acqua come processo di trasformazione del carburante in energia è realtà: 1900 contratti già attivi in Usa, un centinaio gli esemplari che si venderanno in Europa in un anno (Germania, Belgio, Danimarca, Inghilterra). Da noi nulla, per ora: solo Bolzano – regione a statuto autonomo – dispone di una moderna area di rifornimento a idrogeno (700 bar), per tutto il resto d’Italia una vecchia legge limita la distribuzione a 350 bar tagliando di fatto le gambe all’eventuale volontà di sviluppare una realistica rete di distribuzione. Ma come va la Mirai, dietro al volante? Al di là del design a dir poco originale (fa un po’ auto di “Mazinga”, forse per far spiccare la sua diversità nell’attuale panorama a quattro ruote), la vettura offre sostanzialmente un funzionamento analogo ad altre ibride Toyota, aggiungendovi però qualche pregio in più: è silenziosissima (un lieve ronzio, tipo aspirapolvere al piano di sotto quando voi siete sul divano in mansarda, è l’unico suono meccanico che perturba il fruscio aerodinamico) ed il cambio monomarcia offre una risposta assai più lineare e diretta rispetto ad esempio al CVT impiegato sulla Prius. Più che valido lo spunto in accelerazione da fermo (0-100 km/h in 9”6), seguito da una progressione vivace verso il limite autolimitato di 178 km orari grazie ai 155 cv del motore elettrico. L’auto è anche piuttosto agile, specie a bassa andatura, seppur si avverta una certa inerzia alle velocità superiori (pesa 1850 kg). Il funzionamento del veicolo resta semplicissimo e intuitivo come su un’ibrida o forse più ancora; volendo c’è una modalità “power” per aggiungere più grinta, insieme a quella “eco” che prolunga al massimo l’autonomia (550 km dichiarati, attorno ai 400 km rilevati dal computer di bordo durante il test su strada) Quanto ai costi: in Germania, alla colonnina, un kg di idrogeno costa 9,5 euro; a bordo nei due serbatoi se ne caricano circa 5 kg (il pieno). La scelta dell’idrogeno (che si produce sia da idrocarburi, sia da fonti rinnovabili di energia) non è dunque strettamente legata ad una maggior convenienza economica, quando all’eco-sostenibilità del sistema. La Mirai costa in Europa circa 67mila euro più tasse (IVA) locali.

Toyota Mirai, come va l'idrogeno su strada - le foto

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