Infiniti Q30, primo test su strada

Infiniti Q30, primo test su strada
Quando il clone si rivela esteticamente più appagante dell’originale, nasce tecnicamente da una costola della Mercedes Classe A/GLA

di Alberto Sarasini

16.11.2015 ( Aggiornata il 16.11.2015 00:00 )

  Lisbona Quando il clone, o presunto tale, si rivela esteticamente più appagante dell’originale: in termini stretti, l’inedita crossover di dimensioni compatte che permette l’ingresso di Infiniti (marchio di lusso dell’Alleanza Renault-Nissan) nell’importante segmento C nasce infatti tecnicamente da una costola della Mercedes Classe A/GLA, in virtù della collaborazione sempre più stretta tra i colossi dell’automobile franco-giapponese e tedesco. Ma in verità, le linee proposte sono forse le più belle, sensuali e accattivanti di tutto il segmento, anche in virtù di forme particolarmente slanciate grazie alla lunghezza sviluppata fino a 4,43 metri: non è poca cosa, in un settore effervescente dove il look ha un peso rilevante. A questo, aggiungetevi che la Q30 va molto bene, si guida con grande armonia e piacevolezza ed offre un confort di viaggio di qualità, all’altezza delle sue belle linee scolpite: si candida senza dubbio al titolo di crossover compatta dell’anno, se il gradimento di prima impressione si troverà sposato al meglio coi piani commerciali della Casa per la sua diffusione. L’abitacolo non è meno coinvolgente. Anche qui, forse in maggior misura, l’occhio più attento scorge qua e là dettagli di evidente scuola Mercedes (registri elettrici sedili, comandi climatizzazione, navigazione, etc.), ma nel complesso l’insieme ha un chiaro sapore Infiniti: i già clienti si ritrovano in ogni caso… “a casa”, quelli nuovi apprezzeranno un ambiente sicuramente “premium”. Lo spazio è di buona qualità, specie anteriormente. Dove giusto le seduta leggermente rialzata sempre, anche a registro totalmente abbassato, può lasciar desiderare una regolazione più ampia; per tutto il resto, ergonomia e confort regnano sovrani. Dietro, il divano è comunque ottimo per due (al centro resta il tunnel piuttosto in vista) quanto a libertà di movimento, però la linea di cintura alta toglie ariosità alla sistemazione. Bagagliaio discreto, non enorme (368 litri): qua si paga, un po’ come al posteriore, la scelta di linee così affusolate e coinvolgenti. Della guida abbiamo accennato brevemente: l’impostazione dinamica scelta dallo sviluppo Infiniti tratteggia una crossover a metà strada tra sportività e confort, dunque sufficientemente precisa e rapida tra le curve, pur senza spiccare, ed altrettanto a suo agio su ogni tipo di fondo. La guida è neutra ed ha un carattere tutto sommato soffuso, che però trasmette benessere: quel che più conta in questo sottosegmento C “premium”. Tra i motori, spicca per rotondità e prestazioni complessive a tutto campo l’abbinamento con 2.2 turbodiesel da 17o cv, trazione integrale e cambio automatico doppia frizione a sette rapporti (docile e puntuale, non rapidissimo; 20,4 km/l in media, 216 km orari di punta, 0-100 km/h in 8”5), ma in realtà il semplice 1.5 turbodiesel con trazione anteriore e cambio manuale, alla base dell’offerta diesel, non mostra alcun fiato corto ed è anzi più che godibile. La Q30 si presenta sul mercato da gennaio 2016 forte di cinque allestimenti, con prezzi a partire da 24.990 euro.

Infiniti Q30, primo test su strada - foto

 

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